Commento alla giornata 34 di Serie A (di G. Bandiera)

Un grande Torino batte il Milan nello stadio denominato proprio Grande Torino e questo a pochi giorni dalle celebrazioni del settantesimo anniversario di Superga. Una vittoria super meritata nella partita di domenica sera che ingarbuglia ancora di più le carte per la lotta al quarto posto in Champions.

Ecco la situazione attuale delle squadre in lizza per il quarto posto: Roma 58 punti, Atalanta, Torino e Milan a 56, Lazio 56.

L’Atalanta deve giocare stasera contro l’Udinese e potrebbe mettersi solitariamente al quarto posto.

Insomma, se lo scudetto è stato già assegnato (Juve), così come il secondo posto (Napoli) e quasi certamente anche il terzo (Inter), la lotta alla coppa che conta di più si fa serratissima e vede due sorprese gareggiare con buone chance. Torino e Atalanta giocano, corrono, hanno schemi (ahi!). Comunque andrà sono società con budget più limitati rispetto a squadre più ricche a dimostrazione che avere schemi e idee non è un dettaglio.

Il Milan cinese non può fallire l’obiettivo, ma sembra in caduta libera così come la Roma che sembra aver trovato il colpo allenatore del prossimo anno: Conte.

Corteggiato da mezza Europa sembra che l’allenatore leccese abbia dato una parola, o forse più, al progetto Roma. Certo consegnare all’ex commissario tecnico della nazionale una squadra in Champions potrebbe essere altro elemento convincente per avvicinarlo alla quadra capitolina.

E questo ci dà lo spunto per fare una riflessione sul grande tema del weekend: la lite microfono contro microfono Allegri vs Adani.

Si tratta del prosieguo di una schermaglia iniziata un anno fa. Al netto dei modi andiamo alla sostanza della questione: Adani chiede ad Allegri le idee di gioco, i famosi schemi, in cui a parere dell’ex difensore interista la Juve sembra latitare. Allegri si difende e non solo con Adani spiegando la sua idea di calcio. L’allenatore deve curare solo la fase difensiva. Stop. Alla faccia dei mega stipendi. Alla faccia delle differenze che anche l’osservatore meno attento può notare tra una squadra allenata da Guardiola, da Klopp, da Conte e da Allegri. Se l’allenatore non fosse così importante perché pagare milioni l’anno per un ruolo secondario?

Crediamo che l’allenatore possa essere la prima causa di fallimento, ma non l’unica, e la prima causa di vittoria, ma non l’unica. Ridurre questo ruolo a istruttore di difese ci sembra quanto meno svilente e poco realistico.

Molti tifosi juventini sperano in un cambio della guardia e questo non dimenticando i successi avuti da Allegri che ha avuto cinque anni di gestione di spogliatoio come pochi altri: pochissime critiche, nessuna faida interna. Ma ora forse è arrivato il momento di dirsi addio.

Tra l’altro la Juve ha pareggiato in casa dell’Inter giocando solo mezz’ora a dimostrazione che forse la squadra bianconera è talmente forte nei suoi singoli che basta anche mezz’ora contro una squadra che deve centrare ancora un obiettivo importante mentre la Juve ormai è in spiaggia (e siamo solo a fine aprile…).

In coda i conti sono quasi definiti. Al Chievo si uniranno il Frosinone e quasi sicuramente l’Empoli.

Il prossimo turno propone, venerdì Juve Toro. Derby fondamentale per il Torino, Lazio-Atalanta e genoa Roma.

Alla prossima,

Gianni Bandiera

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