Essere migranti e omosessuali: il rischio di una doppia discriminazione

ParmaGaily. Giovedì 23 maggio presso la sala Truffelli del Forum Solidarietà di via Bandini si e’ tenuto un importante incontro formativo ed educativo dal tema “Storia di vita di migranti Lgbt: incontri e testimonianze di chi viene da altri Paesi”.

Con questo incontro-dibattito, l’Ottavo Colore (associazione lgbt parmigiana) e il Ciac (associazione da sempre impegnata al fianco dei migranti ed in particolar modo dei rifugiati) hanno voluto porre l’attenzione su un problema di cui si parla poco forse perche’ riguarda solo una minoranza della minoranza.

Cosi’, nell’ambito delle iniziative proposte dal Comune di Parma e dall’assessorato alle Pari Opportunita’ per ricordare le vittime dell’omotrasbifobia, le due associazioni hanno voluto denunciare la difficolta’, per chi viene da Paesi dove l’omosessualita’ e’ fortemente avversata e gravemente punita, di ottenere il permesso per risiedere in Italia.

L’incontro e’ stato introdotto da Valeria Savazzi e da Elena Antelmi, rispettivamente fondatrice e presidente dell’Ottavo Colore, parlando di come si sarebbe svolto il meeting e delle sue finalita’. Dopo, la parola e’ passata all’avvocato Calogero Musso del Ciac il quale ha esposto in modo chiaro e dettagliato quali siano le traversie e le difficolta’ che devono incontrare e superare tutti i migranti omosessuali che arrivano in Italia. L’avvocato Musso ha letto anche alcune sentenze, ma soprattutto, si e’ soffermato su come si svolgono gli incontri presso le commissioni giudicanti circa il permesso. Dalla lettura di cio’ si evince che spesso vengono fatte delle domande inutili e anche lesive della dignita’ del migrante.

L’intervento successivo e’ stato quello di Valeriano Scassa dell’associazione “il Grande Colibri’” di Piacenza, da alcuni anni dedita alla risoluzione dei problemi dei migranti che giungono nell’Emilia occidentale o nella Lombardia meridionale. Scassa ha ricordato fatti ed episodi che sono capitati ai migranti assistiti dalla sua associazione e della necessita’ di dar coraggio e fiducia a queste persone che spesso e volentieri temono di esprimere il proprio orientamento sessuale perche’ ancora condizionati dai divieti esistenti nei Paesi di origine.

Sembra assurdo e paradossale, ma, gia’ chi nasce omosessuale ha non sempre una vita facile. E tale condizione si fa ancor piu’ difficile se si nasce in Paesi come il Gambia o la Nigeria dove la diversita’ sessuale e’ condannata. In base a quanto riferito dall’avvocato Musso sono moltissimi i paesi dove l’omosessualita’ e’ punita e questi paesi sono perlopiu’ in Africa o nelle aree di etnia araba. Ci sono state quattro belle e toccanti testimonianze che hanno messo in luce che tali persone vengono perseguitate nel loro Paese non solo dalla societa’ , ma molto spesso dai loro familiari i quali si “vergognano” dell’omosessualita’ del loro parente e lo costringono ad una vita impossibile o ad andar via.

A sentire le testimonianze conferite durante l’incontro, queste persone rischiano il carcere o peggio ancora la pena di morte e ci sono storie strazianti che denotano non solo l’ingiustizia ma anche la disumanita’ della legge e delle usanze di alcune nazioni. Infatti, se un omosessuale ha la sfortuna di nascere o vivere in paesi come il Camerun, l’Arabia Saudita, la Sierra Leone, la Costa d’Avorio, l’Uganda (solo per citarne qualcuno) guarda il nostro paese come se fosse un paradiso terrestre, dove le persone omosessuali non hanno difficolta’, ma sicuramente non sono privi di problemi e non godono di forti tutele, in quanto sono soggetti a limiti e pregiudizi di entita’ minore, ma pur sempre esistenti.

Nelle testimonianze abbiamo ascoltato i casi di chi ha difficolta’ ad essere creduto omosessuale dalle commissioni e quindi abbisognevole di protezione. Certo sarebbe cosa giusta, prima di rifiutare i permessi per questi individui, informarsi sulle condizioni di vita degli omossessuali nei paesi di provenienza e poi prendere una decisione in base a cio’.

Le associazioni presenti hanno ribadito che continueranno a stare al fianco dei rifugiati richiedenti asilo e che saranno anche da pungolo affinche’ i permessi vengano concessi nel rispetto della legge e dello spirito di solidarieta’.

Raffaele Crispo – Elvis Ronzoni

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