Emendamento Ponte Nord, Pizzarotti: “Grazie a Campari”. Legambiente: “E’ un condono”

“L’emendamento che sblocca l’inutilizzabilità del ponte Nord è una notizia positiva per Parma e i parmigiani. In tutti questi anni, la città ha cercato soluzioni al danno causato da chi realizzò un ponte inutilizzabile. Ricordo bene i numerosi tavoli di lavoro e le svariate riunioni fatte tra Parma e Roma per arrivare alla fine di questo classico stallo all’italiana. L’emendamento del senatore Campari è l’ultimo tassello di questo enorme lavoro lungo sette anni. Lo ringrazio per la collaborazione, perché è giusto criticare il governo quando fa cose sbagliate ma è altrettanto corretto ringraziarlo quando fa cose giuste. La serietà in politica è anche questo. Se non altro, il giusto epilogo di questa travagliata vicenda insegna una cosa che affermiamo da tempo: quando Parma fa squadra, vince sempre.
Ora un solo obiettivo: fare del Ponte Nord una realtà che possa essere restituita ai parmigiani. Fino a ieri abbiamo lavorato per renderlo utilizzabile, oggi lavoreremo per renderlo vivibile”.

Così il sindaco di Parma Pizzarotti commenta la notizia sull’emendamento approvato in Senato, proposto dal senatore Campari.



La deroga per il ponte nord è un condono edilizio. Le cose vanno chiamate col loro nome e Legambiente prende atto con amarezza che l’unica soluzione trovata dalle Istituzioni è quella di un condono, a conferma che la scellerata, inutile e costosissima opera voluta dagli allora sindaci Ubaldi e Vignali, con fautore politico il progettista Guasti, non poteva essere costruita, stante la legge Galasso a tutela dei fiumi.

Purtroppo l’antico vizio italiano ritorna sempre: invece di far rispettare la legalità ci si arrabbatta per porre un rattoppo, si va in deroga per condonare. Dando ancora una volta il segnale che i furbi la fanno franca. Spiace che questa soluzione trovi concordi vari rappresentanti istituzionali, di diverso orientamento politico.

Il dispositivo di legge approvato dal Senato contempla inoltre nuovi costi a carico della pubblica amministrazione, poiché il ponte coperto così com’è non si presta ad essere vissuto tutto l’anno e, qualunque ente dovesse andarci, dovrà spendere somme ingenti che in via diretta, o indiretta tramite le tasse, sono a carico della collettività.

Legambiente ritiene, infine, che paragonare il ponte nord al Ponte Vecchio di Firenze e al ponte di Rialto a Venezia rappresenti l’agghiacciante livello culturale attuale.

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