Centro XXV Aprile, presidio di sindacati, lavoratrici e lavoratori in via Taro

Nella mattinata di giovedì 17 ottobre si è svolto il presidio e volantinaggio davanti al Centro XXV aprile di via Taro, voluto da sindacati, lavoratrici e lavoratori della struttura.

FP Cgil Parma, Cisl FP Parma e Uil FPL Parma vogliono rendere nota alla cittadinanza la situazione di incertezza in cui operano 32 lavoratrici e lavoratori che, a seguito della decisione del Comune di Parma di chiudere a fine dell’anno il Centro Diurno XXV Aprile per sostituirlo con uno Spazio Collettivo per anziani, dal 1 gennaio 2020 potrebbero essere licenziati.

La cooperativa Proges, infatti, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per le 32 persone che lavorano nella struttura XXV Aprile, che si è conclusa nella prima fase con un mancato accordo in quanto la cooperativa non riuscirebbe a garantire la ricollocazione di tutti e 32 i dipendenti.

Il 22 ottobre saremo convocati dall’Agenzia per il Lavoro dell’Emilia Romagna per continuare il confronto, ma ancora ad oggi l’Assessore Laura Rossi con delega al Welfare, del Comune di Parma, non ha pubblicato il bando di gara per la gestione dei servizi della struttura di Via Taro impedendo di fatto di sapere quante persone continueranno a lavorare al XXV Aprile e di conseguenza di mettere in atto misure di ricollocazione per gli altri dipendenti.

Nel contempo come sindacati di categoria abbiamo aperto lo stato di agitazione affinché il Prefetto convochi al Tavolo tutti i soggetti coinvolti, al fine di scongiurare tutti i licenziamenti.

I sindacati dei pensionati Spi, Fnp e Uilp nell’esprimere piena solidarietà alle lavoratrici e lavoratori Proges oggi occupati presso le strutture XXV Aprile che rischiano di perdere il posto di lavoro, manifestano viva preoccupazione per la decisione del Comune di Parma di arrivare alla riconversione del centro diurno XXV aprile in spazio collettivo, mentre non è ben chiaro quale sorte sia destinata agli alloggi con servizi, la nostra preoccupazione è che le scelta dell’amministrazione posso pregiudicare da un lato l’assistenza dall’altro preveda un aumento di costi che gli occupanti dello stabile sicuramente farebbero fatica a sostenere. Dove verranno collocati gli anziani? Con che criteri verranno effettuati gli accessi nello spazio collettivo? Tutti quesiti ai quali questa amministrazione ancora non ha risposto.

Questo ritardo da parte del Comune di Parma non è più accettabile. Chiediamo delle risposte immediate sia sul futuro lavorativo di operatrici e operatori sia sul futuro dei servizi agli anziani ospiti della Struttura.

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