Commento alla 14° giornata di serie A

Finisce la quattordicesima con un più che rotondo, più che roboante 4-3 del Cagliari, un Cagliari che sta onorando il suo centenario con un campionato monstre e si conferma quarta forza del campionato. Durerà? L’euforia è benzina che muove un motore che sembra avere trovato un’alchimia che non sembra effimera. Vedremo come andrà, intanto una isola sogna. Del resto, lo spazio lasciato da Napoli crea opportunità a chi doveva vivere ai margini della lotta ai primi posti del campionato. Così come l’Atalanta che conferma le impressioni e i giudizi dello scorso anno.

Nella sezione “ottimo campionato” troviamo la Lazio. Chissà perché ad inizio stagione la Lazio parte sempre a fari spenti, campagna acquisti senza sussulti, le pedine migliori che restano nella capitale, anno dopo anno a dispetto delle sirene. Immobile sta segnando più che nei da ragazzo nei campetti sotto casa, ha una media da record assoluto. Milinkovic Savic non ha raggiunto il target ambizioso che molti gli hanno prospettato, ma è cresciuto rispetto all’anno scorso. L’impianto generale sembra costruito per reggere anche il lungo inverno. Lo vedremo nel match di sabato sera contro la Juve. A proposito di Juventus, pareggia contro quello che veniva chiamato Scansuolo e lascia il primo posto in classifica.

Il Sassuolo fa la sua partita, gioca alto quando può, soffre quando deve. Ma la Juve ha ancora dei problemi e questo non lo si deve leggere solo dopo la partita di domenica delle dodici. Il gioco non si è ancora evoluto, molti giocatori sembrano confinati a ruolo di comparse – Ramsey, l’acciaccato Rabiot, il sempre poco utilizzato Emre Can, e poi i vari Demiral e company.

Ma il punto oltre il gioco resta la gestione del fenomeno. Se Ronaldo non è in forma deve giocare lo stesso, lasciando così l’ ‘informissimo’ Dybala fuori? Ma si sa chi prende uno dei migliori del mondo deve stare attento a non rovinare il giocattolo. Un bel rompicapo per Sarri che vede l’Inter non più nello specchietto retrovisore ma davanti. L’Inter che ha sofferto contro la Spal in un due a uno che dimostra la compattezza anche dopo le fastidiose partite a ridosso della Champions, dure, dove si spreme l’ultima stilla di sudore a dimostrare la qualità della squadra e l’unità del gruppo.

L’altro lato della moneta è il Napoli. Da lotta allo scudetto a squadra da mezza classifica il passo è stato lento e inesorabile. La Champions sembra rappresentare una sorta di camera di decompressione di uno spogliatoio spaccato. Il campionato misura invece febbre alta e non sembrano esserci ancora spiragli di guarigione. Perde contro il Bologna con troppi titolari fuori forma, nervosi, imprecisi. Quando la testa non c’è le gambe faticano.

Il Milan sbanca agli sgoccioli Parma in una partita che avrebbe espresso meglio un pari.

Il prossimo turno propone Inter- Roma venerdì, il già citato Lazio-Juventus sabato e il drammatico Udinese-Napoli domenica. Il Parma va ospite della genoa blucerchiata.

Alla prossima.

lombatti_mar24