Commento alla giornata di serie A (di Gianni Bandiera)

C’era un lessico antico dei cronisti sportivi. Un uso e abuso di termini che caratterizzavano le telecronache di un tempo. Ad esempio, Bruno Pizzul definiva “risultato roboante” quelle partite che finivano in goleade.

La giornata numero ventidue ha visto molti “risultati roboanti” .

Il quattro a due del Napoli in quel di Genova sponda Samp è la rappresentazione del momento del calcio italiano. Non più campionato sparagnino, attento alle difese, quanto un torneo dove l’idea primaria è diventata quella di farne uno più dell’avversario. E la disamina della giornata parte proprio da qui. La Samp guidata da Ranieri è squadra solida e con una identità ben definita. Il Napoli sembra uscita dal tunnel dove si era cacciata nei mesi precedenti. Gattuso ha fatto un ottimo lavoro e la base era la squadra che tutti davano come candidata alla lotta.

Aurelio de Laurentiis ha iniziato a gennaio una operazione che finirà nel mercato di Giugno. Molti giocatori andranno in altri lidi per l’idea di un rinnovamento di cui la rosa sembra averne bisogno come l’aria.

Eppure, c’è stato un momento in cui il risultato, che sembrava in cassaforte dopo l’iniziale 0-2, è stato messo in discussione dalla Sampdoria che ha recuperato con una ennesima prodezza dell’eterno Quagliarella e da un rigore generato proprio su fallo sullo stesso Quagliarella. I goal di Demme e Mertens sullo scadere serviranno come carburante a una squadra che a volte sembra colpita dal virus della paura.

Si diceva di “risultati roboanti” e scorrendo random la classifica saltano all’occhio le partite delle romane. La Lazio che fa sognare i tifosi con Immobile che farebbe goal anche dal parcheggio dello stadio (ne segna altri due portandosi a una cifra assolutamente impensabile alla viglia del campionato: 25 goal su 22 incontri. Andando avanti con questa media sfonderebbe la quota di 40 goal). La Spal non poteva rappresentare un test credibile ma poteva nascere nella mente dei laziali il dubbio e la paura di vincere tipica del tennista e nota come la sindrome del braccino. E invece la Lazio sta lì che se non ci fosse una Juve cannibale potrebbe tendere a diventare protagonista ancora più credibile.

Di contro la Roma. Sconfitta pesante (4-2) al Mapei Stadium. Il Sassuolo fa una mezz’ora perfetta e ne fa 3 in 26 minuti. Un crollo inaspettato che non si può spiegare né con l’infortunio di Zaniolo, né con la partenza di Florenzi in Spagna. Un momento di riflessione è d’obbligo sugli obiettivi stagionali (il quarto posto è ancora alla portata) e sulle strategie di ampio respiro, ovvero cosa vuole fare la Roma da grande.

Restando in alto la Juve supera in una partita difficile più del previsto la Fiorentina. Due rigori con annessa polemica da parte di Commisso che si lascia andare in una critica di cui il nostro calcio post VAR non avrebbe bisogno.

E sempre lì in alto l’Atalanta perde due punti contro il Genoa. A volte gli orobici tendono a incappare in giornate storte e lo fa quasi sempre contro avversari apparentemente alla portata. Ma ci sta.

Il Parma ha impattato all’ultimo respiro la partita di Cagliari soffrendo e reagendo a tutte le difficoltà dovute anche a causa della campagna acquisti. Gervinho la lascia come una sposa all’altare per poi scoprire che l’altro, la squadra araba, non sembra così innamorata e non trova l’accordo economico e allora l’ivoriano tornato dal legittimo consorte potrebbe essere messo fuori rosa dal Parma. Ormai a salvezza raggiunta, o quasi, facciano gli scongiuri chi crede nella cabala, e forse non vale la pena la riappacificazione. I dirigenti ducali decideranno per il meglio.

Detto del Milan che senza Ibra è un’altra squadra e dell’Inter che con Lukaku continua a fare vittime in giro per l’Italia il torneo continuerà mercoledì con il recupero di Lazio Verona, non giocata per l’impegno della supercoppa italiana, e vedrà nel corso del fine settimana l’ennesimo spezzatino. Apriranno le danze la Roma in casa contro il Bologna già venerdì sera. Parma Lazio domenica alle 18 e il derby di Milano domenica sera. La Juve giocherà a Verona contro una squadra probabilmente stanca per l’impegno infrasettimanale.

Alla prossima,

Gianni Bandiera

lombatti_mar24