“Accertare e sanzionare le responsabilità”

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31/08/2010
h.12.50

Le prime reazioni all’episodio di ieri generano alcune perplessità. Giuridicamente, la distinzione tra la società proprietaria dell’edificio ed il Comune di Parma è certamente pertinente, ma non può essere assunta come causa esimente di ogni responsabilità del Comune medesimo.
L’Assessore ai Lavori Pubblici, in un’intervista apparsa oggi sulla stampa, afferma testualmente: “Tutte le volte che ci si trova in presenza di rivestimenti, andrebbero fissati dei controlli periodici, come prevede la legge 494. Ci può benissimo stare che con visite ispettive più frequenti sull’edificio l’anomalia si sarebbe vista”.
Il che, se non si traduce male, anche alla luce della successiva risposta dell’Assessore, sta ad indicare che le verifiche non sono state compiute con la necessaria periodicità.
La società DUC S.p.A. sarà responsabile di averle omesse, ma il Comune di Parma non è responsabile di non aver richiesto la loro effettuazione o di non aver richiesto, a livello di contratto, un’adeguata periodicità? Ed il Comune di Parma, come “locatore dell’immobile”, non si preoccupa minimamente dello stato del medesimo, non sollecita, a fronte di situazioni di guasto o di incerta definizione, la DUC S.p.A. ad attivarsi?
La strada dei distinguo eccessivamente cavillosi non è quella che può portare al superamento della situazione determinatasi.
Da un lato, infatti, tutte le responsabilità andranno accertate e sanzionate da chi di competenza; dall’altro, c’è un dovere dell’Amministrazione di muoversi su un piano di concretezza e di fattività, per superare in modo definitivo l’episodio di ieri, evitando ogni atteggiamento strumentale.
Si ribadisce che l’occasione può essere utilmente sfruttata per superare tanto i difetti progettuali, strutturali ed infrastrutturali del DUC, quanto quelli che si sono manifestati nel tempo e non erano prevedibili all’inizio; problemi, che il sovraffollamento del DUC, che è tutto tranne che una questione strumentale, hanno tutt’al più accentuato, ma non causato.

Giorgio Pagliari
Marco Ablondi

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