Inno a Lenin sull’aria di “Mamma”

15/12/2014

Canzoni di Lotta, la rubrica di ParmaDaily gestita dal Direttore Andrea Marsiletti in collaborazione con alcuni compagni di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani di Parma.

“Mamma” è un celeberrima canzone di Beniamino Gigli, un tenore e attore italiano.
La fama planetaria di Gigli è dovuta alle innumerevoli canzoni e romanze da salotto, interpretate frequentemente nei film, tra le quali vanno ricordate quantomeno le celeberrime “Non ti scordar di me” (1935) e, per l’appunto, “Mamma2 (1940).
Un compagno di una volta, sull’aria di “Mamma” ha scritto un inno a Lenin e a Stalin: “Lenin, il più grande uomo del mondo sei tu”, “Stalin, il gran erede di Lenin sei tu”…

Andrea Marsiletti

Altre canzoni di lotta pubblicate:
Inno della Corea del Nord
L’inno della parata militare Urss
Inno della Repubblica socialista di Jugoslavia
Inno di liberazione vietnamita
Ringraziamento al compagno Stalin
Rosso a levante e ponente
Nella terra dei padroni
Stalingrado
Noi vogliam Dio in camicia rossa
Mano alla bomba
La Zamba del Che
Non è finita a Piazza Loreto (Fabio Amodei)
Ole ole olé, con De Gasperi non se magna
Canti anarchici: “La rabbia esplose”
Cuba, che bella è Cuba!
Zapata non è morto (Casa del Vento)
Pagherete caro, pagherete tutto
Bella ciao, cantata dal Coro dell’Armata Rossa
La lotta dell’Ira in Irlanda
Unità di produzione (CSI)
Il sole rosso
A las barricadas
L’Oriente è rosso
Bella ciao (Modena City Ramblers)
Guardali negli occhi (CSI)
Robespierre (Offlaga Disco Pax)
Venceremos (Sergio Ortega)
Figli della stessa rabbia (Banda Bassotti)

L’inno di Lotta Continua (Pino Masi)
Chi non vuol chinar la testa
Auschwitz (Francesco Guccini)
Bella ciao (mondine)
Siamo i ribelli della montagna
Contessa
Con la guerriglia
Fischia il vento
Bandiera rossa punk (Angelic Upstars)
El pueblo unido jamas serà vencido (Quilapayun)
Volunteers (Jefferson Airplane)
L’Internazionale (coro Armata Rossa)
Rigurgito antifascista
La locomotiva
Procurade e moderare
Crisi di Valori
Spara Jurij
Per i morti di Reggio Emilia
Stato e padroni
Inno dei lavoratori
Mio caro padrone domani ti sparo
Amore mio non piangere
Se otto ore vi sembran poche

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