Crescono solo le imprese giovani che hanno capitale

30/07/2014
h.17.30

A fine giugno le imprese attive giovanili in Emilia-Romagna sono 33.593, l’8,1 per cento delle imprese regionali. La crisi economica e la restrizione del credito continuano a colpire duramente.
Rispetto allo scorso anno ne sono andate perdute 1.549 (-4,4 per cento). Và meno peggio per le altre imprese, diminuite dell’1,0 per cento. E’ quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio di fonte InfoCamere elaborati dal centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna.
Nello stesso periodo in Italia la contrazione delle imprese giovanili (533.537, il 10,3 per cento del totale) è risultata meno ampia (-3,3 per cento). Le imprese giovanili aumentano, lievemente, solo in Trentino-Alto Adige (+0,1 per cento). Segno rosso altrove. Le flessioni più rilevanti si sono registrate in Basilicata (-5,8 per cento), Marche (-5,5 per cento) e Molise (-5,2 per cento).
La forma giuridica delle imprese giovanili La riduzione è da attribuire alla flessione delle ditte individuali (-1.052 unità, -3,9 per cento), prese tra congiuntura negativa e indisponibilità del credito. La contrazione è molto più intensa per le società di persone (-10,4 per cento, pari a 347 unità). Salgono solo le società di capitale (160 unità, +4,9 per cento).
Settori di attività economica La riduzione delle imprese giovanili è determinata soprattutto dal crollo delle imprese delle costruzioni (-1.025 unità, -10,2 per cento), in continua grande difficoltà. Un notevole contributo viene poi dalla riduzione delle attività manifatturiere (-6,6 per cento, -180 unità), del commercio (-160 unità, -1,9 per cento) e delle imprese agricole (-149 unità, -6,8 per cento).
Crescono le attività di ristorazione e quelle di promotori e mediatori finanziari, money transfer, periti e liquidatori indipendenti delle assicurazioni e di call center, agenzie di recupero crediti e informazioni commerciali e agenzie di distribuzione di libri, giornali e riviste.

perlavalbaganza