Difesa attiva dell’Appennino, la Bonifica raddoppia l’impegno

28/03/2014
h.12.00

In occasione della tre-giorni veneziana in cui le Bonifiche italiane (ANBI) si sono confrontate attivamente sull’attualità rappresentata dalle varie azioni concrete messe in campo dai singoli Consorzi nei diversi territori a monitoraggio e salvaguardia costante dell’ambiente il Consorzio di bonifica Parmense ha rilanciato fortemente il progetto Difesa Attiva Appennino.
Fino ad ora sono stati numerosi, più di 80, gli interventi realizzati nei diversi comuni del comprensorio gestito della Bonifica di Parma, comuni che sono impegnati direttamente collaborando con l’ente e con le numerose aziende agricole che nel progetto sono le vere e proprie sentinelle di prevenzione dal dissesto idrogeologico.
Il progetto sta guadagnando progressivamente consenso e il direttore generale del CBP Meuccio Berselli, in laguna veneta insieme al vicepresidente Giacomo Barbuti, ha voluto incrementare il sostegno all’iniziativa. “Il progetto Difesa Attiva Appennino sta guadagnando consenso diffuso per come è strutturato e per le modalità di trasparenza ed intervento diretto che lo caratterizzano – ha sottolineato Berselli – Se purtroppo ancora servivano conferme possiamo dire che gli ultimi fenomeni franosi hanno palesato lo stato di fragilità costante del nostro Appennino ed è fuor di dubbio che la prevenzione deve obbligatoriamente giocare un ruolo fondamentale nella cura del territorio e in quelli che devono essere i terreni di collaborazione da incrementare sempre di più tra enti e aziende
agricole e cittadini in tutto il comprensorio di bonifica”.
Il vicepresidente Barbuti ha evidenziato l’importanza del confronto nazionale tra i Consorzi di bonifica, soprattutto tra quelli maggiormente virtuosi che, proprio su temi di stretta attualità come le energie rinnovabili e l’ idroelettrico, possono mettere in campo a beneficio delle comunità esempi pratici di buon governo e interventi diretti laddove i problemi cercano e spesso non trovano soluzioni adeguate e in tempi utili. Modelli riproponibili in futuro anche nel parmense”.

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