E’ morto Renato Lori

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29/05/2014

Ho appreso con grande commozione la notizia della scomparsa di Renato Lori, partigiano “Cric”, da tempo malato, ma ancora lucido e determinato nel tramandare la storia della Resistenza, la sua storia e quella della nostra Città. Lo voglio ricordare così come ho avuto modo di incontrarlo lo scorso XXV aprile: felice, pur nella difficoltà fisica, di poter contribuire anche con la sua presenza a celebrare e festeggiare la Liberazione.
Nelle scorse settimane ho consegnato a Lori la prefazione che Pierluigi Bersani, con grande riconoscenza verso una figura simbolo della sinistra parmigiana, ha scritto per l’ultima sua pubblicazione che spero uscirà a breve anche per rendere omaggio alla sua vita e al suo impegno politico e sociale.
A noi impegnati nelle istituzioni, all’ANPI e alla società tutta, il compito di perseverare nel ricordo e nella memoria quelle persone, come Renato Lori, che hanno combattuto per la libertà e hanno vissuto per tramandarne il valore e l’importanza soprattutto alle nuove generazioni.

Patrizia Maestri

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Renato Lori, il partigiano “Cric” ci ha lasciato. Oggi lo piangiamo, insieme alla Sua famiglia e a tutti i partigiani dell’ANPI. Ricordiamo il Suo impegno politico nella Federazione del PCI di Parma che è proseguito in tutte le successive evoluzioni e l’iscrizione da lunghissimo tempo al nostro Sindacato dei pensionati. Ci lascia un insegnamento importante, quello di chi ha vissuto momenti tragici del nostro paese e la voglia di rialzarsi ogni volta. Credo di non averlo mai sentito una volta rassegnato. Non dimenticherò l’ultima volta che ci siamo incontrati il 25 aprile. Mi commossi quando durante il corteo, per un lungo tratto, venne spinto sulla carrozzina dal comandante Luigi Rastelli (Annibale). Ancora una volta il comandante si prendeva cura del partigiano. Un atto di grande solidarietà tra anziani e le loro difficoltà. Una lezione di vita per tanti giovani.
Aggiungo una Sua dichiarazione alla stampa in occasione della Festa dei Lavoratori di qualche hanno fa.
“Ricordo il primo maggio del 1945 mi sono trovato in una piazza gremita di folla, con i festeggiamenti, con i sindacati liberi. Ho capito in quel momento quanto fosse stata importante la nostra lotta. Oggi non si è realizzato il mondo che volevamo, anzi ci sono segnali preoccupanti, come l’affiorare di organizzazioni che si richiamano apertamente a fascismo e nazismo e negano la verità storica. Ma io ho fiducia,non mi sono mai scoraggiato, il popolo deve lottare e quando lo fa la spunta sempre”.

Paolo Bertoletti
segr.gen. SPI CGIL Parma


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Suscita profondo dolore e commozione la scomparsa di Renato Lori, il partigiano “Crik” della 143° Brigata Garibaldi. Con lui la nostra città perde un protagonista prima e un testimone poi della lotta partigiana combattuta sulle nostre montagne e del sacrificio compiuto dalla nostra gente e da quanti hanno scritto quella straordinaria pagina di Storia. E Lori ha saputo raccontare bene gli undici mesi trascorsi in montagna, lo ha fatto nelle sue tavole, in quei quadri che custodiva nella sua abitazione, e ancora nel suo volume di ricordi “C’era un ragazzo… un partigiano 1943-1945”. E alla memoria della Resistenza ha voluto dedicare la sua vita fino agli ultimi istanti, fino al 25 aprile scorso, quando ha voluto essere presente al corteo che celebrava la Liberazione. Non si può dunque, in questa circostanza, che ricordare e ribadire le parole che allo stesso Lori ha rivolto nel 2005 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “La Sua personale esperienza di partigiano è una testimonianza importante di chi ha concorso attivamente alla costruzione della democrazia nel nostro Paese”.

Giorgio Pagliari