“Parma Calcio 1913 ha un progetto migliore”

26/06/2015
h.16.40

Sono stato citato dal signor Giovanni Corrado durante la conferenza stampa di oggi (leggi).
Da parte dei capigruppo del consiglio comunale che si sono pronunciati sulla vicenda non è stato espresso nessun veto in merito alla concessione dello Stadio Tardini. La posizione è di orientamento favorevole verso il gruppo Parma Calcio 1913, poiché da più tempo prepara il progetto per la serie D, propone un modello diverso, per certi versi nuovo, più tutelante in prospettiva rispetto al “presidentissimo”, in sostanza migliore sul piano sportivo, societario e sociale.
Non ho ricevuto pressioni né dal mondo politico, né dai Parma clubs, né dai soggetti interessati a tutti i livelli. Ho invece ricevuto, su mia richiesta, pareri e consigli. La maggior parte allineati su un unico soggetto.
Nel video riportato su alcuni quotidiani on line il primo passaggio non è chiaro, quindi lo puntualizzo. Sono stato invitato a casa del signor Giovanni Corrado, alle 16, ed era da solo. Dopo aver fatto 45 minuti di anticamera nell’attesa terminasse una telefonata (il Capitano Lucarelli, non era né presente né dall’altra parte della cornetta, come si va sostenendo), abbiamo parlato a lungo e la frase riportata, non ho nessun problema ad ammetterlo, è parzialmente corretta: fa riferimento ad un passaggio della conversazione in cui, parlando a titolo personale, in un contesto del tutto informale, ho sostenuto che oggettivamente andare contro l’orientamento dei Capigruppo del Consiglio Comunale (compreso quindi il mio capogruppo di riferimento), sarebbe stato come sbattere contro un muro ai 300 all’ora. Ho effettivamente detto che essermi confrontato con lui il giorno prima mi ha spinto a richiedere un parere ricognitivo che probabilmente prima non avrei richiesto.
Il passaggio successivo è parziale, infatti alla precisa richiesta di sostenere con due lettere entrambi i progetti, ho risposto che sarebbe stato assolutamente poco serio e istituzionalmente deprecabile. Non gli è stato negato il Tardini, che può essere concesso a chi ne fa richiesta, semplicemente non scriveremo due lettere di sostegno.
Sono andato a casa del signor Corrado nel rispetto del suo impegno e della sua famiglia, con l’intento di riportargli a voce una decisione che sarebbe stato inelegante e inopportuno apprendesse a mezzo stampa o, peggio, per vie traverse. Il fatto che solo alla data del 26 giugno abbia avuto l’attenzione di voler presentare all’amministrazione un progetto e la modalità con cui viene riportato e messo in piazza un colloquio privato, mi conforta nell’aver fatto la cosa giusta per il futuro Parma e per la città.
Ai tifosi che lo sostengono auguro di ricevere trattamento migliore.

Giovanni Marani
Assessore allo Sport del Comune di Parma

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27/06/2015
h.18.30

NESSUN VETO AI CORRADO

Fino all’ultimo nella vicenda del Parma Calcio si devono ascoltare affermazioni non veritiere tese solo a confondere tifosi e cittadini e a gettare discredito. Le dichiarazioni in conferenza stampa del duo Corrado su presunti veti dei gruppi consiliari alla loro cordata sono semplicemente false. Non vi è stato alcun veto, anche perché è difficile dare un veto a qualcosa che non c’è.
L’assessore Marani, con estrema correttezza, ha sentito i gruppi consiliari prima di formalizzare al presidente della FIGC Tavecchio l’orientamento del Comune di Parma in merito all’assegnazione del titolo sportivo e dello stadio Tardini. Come gruppo PD abbiamo espresso il nostro convinto sostegno all’unico progetto concreto che c’è sul tavolo in grado di rispettare gli strettissimi termini per l’iscrizione al campionato di serie D: il progetto Parma Calcio 1913, presentato da una cordata di imprenditori parmigiani.
I meriti di questo progetto vanno al di là della sua parmigianità o dall’essere l’unico praticabile. Le ragioni del nostro convinto sostegno risiedono nell’idea societaria e sportiva che sta alla base del progetto. Parma Calcio 1913 propone un modello di proprietà e di gestione innovativo nel panorama calcistico italiano che si pone in alternativa a quello oggi prevalente di un unico padrone, o presunto tale, privo di radicamento con la storia e la comunità locale.
La società che si va costruendo in queste ore prevede un nucleo di azionisti di riferimento e un azionariato diffuso aperto a tutti i soggetti locali interessati a rilanciare il calcio e lo sport in questa città, recuperandone il valore etico e sociale. Questi azionisti avranno i loro rappresentanti nel consiglio di amministrazione e vi sarà pure un rappresentante del tifo organizzato. Sarà così garantita la piena compartecipazione alla gestione e il coinvolgimento diretto dei tifosi.
E’ un modello trasparente che chiama in causa l’intera comunità e che, oltre a gettare le basi per la rinascita a Parma dello sport ad alto livello, può diventare un riferimento sul piano nazionale per riformare un sistema calcistico sempre più corrotto e malato.
Un modello che i due Corrado, come dimostrano le loro ultime scomposte dichiarazioni, non erano certo in grado di interpretare.

Nicola Dall’Olio
Capogruppo PD

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27/06/2015
h.20.00

Spiace molto che la gestione di una cosa positiva come la scelta del progetto che avrà il compito di rilanciare il Parma abbia generato roventi polemiche proprio in un momento in cui la città e la sua tifoseria dovrebbero solo pensare al fatto che la squadra può ripartire lasciandosi alle spalle la gestione precedente e la pletora di personaggi impresentabili che si sono avvicendati in questi mesi.
Per quanto mi riguarda il solo progetto che mi è stato presentato è quello di Parma 2013. Un progetto ben fatto, che guarda lontano e che aspira a mettere in campo tutte le strategie che fanno parte di quel calcio nuovo e moderno che da tempo auspico. Ci sono imprenditori seri, capitali, idee innovative e la volontà di stringere un rapporto stretto con la città attraverso quell’azionariato popolare che non a caso oggi alcune società in Europa stanno sperimentando con successo, anche ai massimi livelli.
In poche parole questo è un progetto credibile con il quale ripartire a testa alta e che non merita di essere macchiato da ragionamenti sui poteri forti che davvero in questo caso lasciano il tempo che trovano. Di fronte ad una telefonata del presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi non ho potuto che confermare questa valutazione, pur esprimendo il rammarico per l’impossibilità di approfondire meglio la questione magari in una riunione dei capigruppo.
Spiace ovviamente che il progetto di Magico Parma di fatto non si sia mai visto. Sicuramente una gestione più oculata e condivisa avrebbe evitato le polemiche di queste ore ed è per questo che ritengo opportuno che martedì prossimo il Consiglio si pronunci compatto.
Di fatto quanto emerso dimostra quanto la vicenda sia stata gestita male dall’assessore Marani e a nulla è valso il mio richiamo affinché il Sindaco tornasse prontamente dagli Stati Uniti per prendere in mano la situazione.
L’obiettivo, ora che abbiamo referenti autorevoli con i quali dialogare, era quello di arrivare ad una decisione il più possibile condivisa e presa nel solo ed esclusivo interesse della città. Speriamo che da adesso in avanti si possa procedere con la necessaria serenità affinché il Parma possa diventare presto un esempio virtuoso di un modo nuovo di intendere e gestire questo sport.

Roberto Ghiretti
Parma Unita

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