28/12/2013
h.13.40
Milioni di euro di debiti e due strutture inadeguate ad ospitare gli anziani non autosufficienti: la situazione dell’Asp Ad Personam, l’azienda dei servizi alla persona del Comune di Parma, continua ad essere un’emergenza. Spi Cgil sprona l’amministrazione Pizzarotti a dare una risposta ad anziani e alle loro famiglie.
Ci sono infatti problemi che si trascinano da anni. Il primo è quello dei conti: alla fine del 2012 i debiti complessivi dell’Asp Ad Personam erano di 4 milioni e 131.254 euro. L’altro riguarda le criticità strutturali in alcuni servizi residenziali. Le strutture fatiscenti sono due: il Romanini, lo storico ospizio dell’Oltretorrente in via Rismondo e la Casa protetta Tamerici, in piazzale Fiume.
L’idea che finora ha sposato l’attuale amministrazione è stata di vendere parte del patrimonio dell’Asp per ripianare i debiti e costruire due nuove strutture, per sostituire quelle fatiscenti e ospitare 125 anziani. Ma non ha ottenuto risultati.
L’asta per vendere lo Stuard-Romanini, (incasso previsto di 13,2 milioni di euro) è andata deserta. Neanche il tentativo di vendita di altri immobili e poderi, per 8,1 milioni di euro, ha ottenuto i risultati sperati. Così resta l’incertezza nel futuro dell’azienda, e sugli anziani e adulti in situazione di fragilità sociale.
“La strategia di vendere gli immobili non si è rivelata efficace. Se c’é un problema di spesa corrente va affrontato, – afferma Paolo Bertoletti, segretario generale dello Spi Cgil (nella foto) – Finito il patrimonio non c’è più niente e nel giro di qualche anno finirà tutto. Nel 2010 è stata venduta la Farmacia San Filippo Neri – dichiara Bertoletti – nel 2013 sono stati messi in vendita poderi e immobili”. L’Asp Ad Personam ha 830 posti. Nel 2012 ha speso 24.736.000 euro. E ha incassato meno: 22.820.000 euro, di cui solo un terzo, 7 milioni di euro, dalle rette degli ospiti. La situazione non è destinata a migliorare.
Il sindacato pensionati Cgil chiede all’assessore comunale al welfare Laura Rossi di trovare una nuova soluzione, che non sia velleitaria come lo erano i piani strategici elaborati in passato, a partire dall’idea della giunta Vignali, fortunatamente non realizzata, di concentrare gli anziani in un unico centro in via Budellungo, il Wcc.
Lo Spi Cgil critica inoltre il clima di tensione che si è venuto a creare e condanna tutte quelle espressioni forzate e di cattivo gusto nei confronti dell’assessore al welfare Laura Rossi. Il sindacato si augura che il confronto, rigoroso, con possibilità di critica e di dissentire, torni ad essere nel merito delle vicende.
SPI CGIL Parma