“In Emilia Romagna la cooperazione sociale ha funzione pubblica”

SMA MODENA
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26/07/2014
h.17.30

La cooperazione sociale in Emilia-Romagna ha funzione pubblica
L‘approvazione della nuova legge regionale 12/2014 sulla “Promozione e lo sviluppo della Cooperazione Sociale” segna una svolta importante recependo i cambiamenti avvenuti in questi 20 anni che hanno visto aumentare il protagonismo e il ruolo della cooperazione sociale in Emilia Romagna.
In Emilia Romagna sono presenti 920 cooperative sociali con 2.530 unità locali e 37.646 dipendenti, con una crescita di +16,2% nel quinquennio 2007-2012.
I dati confermano che 77% degli addetti è assunto con contratto a tempo indeterminato, il 76% è composto da donne, l’8% dei dipendenti appartiene a categorie svantaggiate.
Sono numeri che danno tutta la dimensione di una realtà ormai strutturata e strategica: fra queste cooperative il 77% ha convenzioni con Enti locali o Istituzioni pubbliche e da queste deriva l’88% delle loro entrate.
La nuova normativa regionale presenta positive novità:
– la cooperazione sociale viene riconosciuta soggetto con Funzione Pubblica che partecipa alla progettazione e alla gestione dei servizi: basti ricordare che oltre il 70% dei servizi rivolti alle persone anziane e disabili è gestito da cooperative sociali e oltre il 40% degli asili nido sono gestiti da cooperative sociali.
– la legge prevede nuove forme di rapporto fra Pubbliche Amministrazione e cooperative sociali di inserimento lavorativo riconoscendo una importante funzione sociale, nel favorire inclusione sociale attraverso il lavoro alle persone svantaggiate e alle fasce deboli, in aumento anche a causa della crisi economica.
– un maggior controllo nel riconoscimento nell’albo regionale per contrasto alla cooperazione “spuria” che utilizza la dicitura Cooperativa sociale solamente per vantaggi fiscali o economici senza rendicontare il valore sociale aggiunto realizzato.
– da sottolineare in particolare, la costituzione del fondo rischi consortili, l’affidamento dei beni immobili e la possibilità di utilizzo della centrale acquisti regionali.
Auspicando nella prossima legislatura regionale l’introduzione di nuovi sostegni finanziari, ad esempio con una riduzione dell’Irap così come avvenuto in altre Regioni, e a strumenti di sostegno diretto agli investimenti, questa legge costituisce in ogni caso un primo passo importante verso la piena attuazione del“Decreto legge di riforma del terzo settore” licenziato recentemente dal Governo Renzi, che riguarda imprese sociali e associazioni.
E’ l’inizio di una fase che dovrà vedere impegnata, nei prossimi cinque anni, la Regione Emilia-Romagna nella definizione di un sistema strategico di Welfare Integrato con i soggetti del Terzo Settore, cooperative sociali e associazioni di promozione sociale e volontariato, impegnati a sostegno dell’innovazione nell’offerta di servizi ai cittadini.

Massimo Iotti
Consigliere Comunale
Presidente Associazione Arci Parma

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