Parma ricorda il sacrificio di Longhi e Anselmo

30/04/2013
h.12.40

“Erano dei lavoratori, che scelsero di rimanere in città, in mezzo al nemico, per aiutare, con i mezzi a loro disposizione la lotta partigiana”. Così Massimo Bussandri (Segretario Generale CGIL Parma) ha aperto ieri, lunedì 29 aprile, presso la sede Telecom Italia di Parma, il presidio commemorativo in ricordo dei “Ribelli della TIMO” promosso dalle organizzazioni confederali e di categoria di CGIL, CISL e UIL e le Associazioni Partigiane ANPI, ALPI, APC, APPIA e ANED. 
“Il Lavoro e la Resistenza”, questo il nome dell’iniziativa, è stato un momento importante per ricordare la vicenda di due partigiani, Luigi Longhi e Anselmo Gaudenzio -i ribelli della TIMO-, entrambi catturati dalle truppe tedesche e internati nel campo di concentramento di Dachau e lì uccisi. 
I cittadini intervenuti alla commemorazione hanno avuto la possibilità di seguire e conoscere la vicenda storica -così come rappresentato nella ricerca dedicata da Brunella Manotti a “I “ribelli” della Timo. Storia di un gruppo sappista nella Resistenza. Parma 1943-1945”- attraverso il recupero alla memoria delle lapidi che segnano la vicenda di questi lavoratori e partigiani, protagonisti, durante la guerra di liberazione, di sabotaggi a danno del Comando tedesco che proprio in Via Cavestro aveva sede. 
Il presidio è stato aperto, alle ore 16, da Davide Fellini segr. gen. SLC CGIL provinciale. A seguire gli interventi del segretario generale della CGIL di Parma Massimo Bussandri, della Presidente ANPI provinciale Gabriella Manelli. Durante la manifestazione Franco Bolsi, uno degli ultimi protagonisti in vita della SAP (Gruppo TIMO) ha deposto i fiori sulle lapidi a ricordo di Longhi e Anselmo.

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30/04/2013
h.12.50

La Camera del Lavoro Territoriale di Parma esprime sdegno e preoccupazione per le inqualificabili azioni di ignoti che hanno vilipeso le sagome dei partigiani “Livia” Maria Zaccarini, “Nullo” Domenico Tomasicchio, “Mirka” Polizzi e “Gianni”, Eugenio Copelli.
La vicenda di Livia e Gianni scomparsi dalle strade cittadine e di Nullo e Mirka “decapitati” e imbrattati con scritte incomprensibili non fanno onore a una città che ha pagato un altissimo tributo di sangue alla lotta di Liberazione e ci interrogano sul ruolo svolto nel tessuto cittadino da gruppuscoli e sub-culture che apertamente incensano il ventennio fascista.
Resta la consolazione delle migliaia di cittadine e cittadini che hanno sfilato al corteo del 25 aprile e che hanno riempito Piazza Garibaldi; e resta la consolazione di sapere che la “decapitazione” di Nullo e Mirka serve probabilmente al mentecatto autore del gesto per sostituire con una nobile testa, sia pur di cartone, la propria vuota e malata.

Massimo Bussandri
segr. gen. CGIL Parma

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