Prosciutto di Parma: -4% del mercato interno

28/03/2014

Il Prosciutto di Parma chiude il 2013 con un giro di affari complessivo di 1,5 miliardi di euro e una produzione di circa 9 milioni, un livello quantitativo ormai stabile da qualche anno.
Nonostante l’Italia si confermi il primo mercato di sbocco per il Prosciutto di Parma con il 72% della produzione assorbita, nel 2013 l’intero comparto del prosciutto crudo ha registrato una flessione dei consumi che ha interessato sia le produzioni tutelate sia quelle non tutelate, anche se le quote di mercato e i prezzi al consumo non hanno subito particolari variazioni.
L’Italia vive un quadro congiunturale ancora preoccupante sotto molteplici aspetti e ciò ha avuto un impatto anche sulle vendite del nostro prodotto. Sicuramente il miglioramento dell’offerta di credito alle imprese, unitamente al recupero della fiducia da parte di imprenditori e consumatori, sono un requisito necessario per un ritorno alla crescita – ha dichiarato Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma.
Le criticità del mercato interno sono state fortunatamente controbilanciate dalle ottime performance dei mercati internazionali che rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno per l’agroalimentare e il Prosciutto di Parma in particolare. All’estero possiamo inoltre contare sulla forza attrattiva del nostro prodotto tutelato che esercita un grande interesse nei consumatori perché sinonimo di qualità, genuinità e tradizione.
Nel 2013 sono stati esportati complessivamente 2.500.000 prosciutti con la corona per un incremento pari al 2% e un fatturato alla produzione di 237 milioni di Euro.
Si tratta del quarto anno consecutivo in positivo per le esportazioni del Prosciutto di Parma che proseguono nel processo di crescita che nel lungo periodo sta dando risultati davvero importanti. Nel corso dell’ultimo decennio infatti l’export del Parma è cresciuto di ben 900.000 pezzi.
Il contributo maggiore alla crescita è stato dato dal mercato europeo (+3%), mentre è stabile l’area extraeuropea (-0,4%). Nonostante le difficoltà, gli USA si confermano il primo mercato export del Prosciutto di Parma con circa 500.000 prosciutti esportati, sempre seguiti da Germania (450.000) e Francia (420.000) che fanno registrare un discreto aumento, mentre in calo troviamo Regno Unito, Belgio e Giappone; da segnalare poi l’ennesimo exploit dell’Australia che oggi con 80.000 pezzi è il terzo mercato extraeuropeo. Per quanto riguarda i Paesi BRICS, l’unico che ha dato importanti segnali è la Russia che, con un aumento del 51%, è stata la migliore performance del 2013.
E’ importante ribadire che per la crescita delle esportazioni di Prosciutto di Parma il segmento del preaffettato continua a rappresentare un tassello fondamentale. In termini di risultati, sono stati oltre 1.400.000 i Prosciutti di Parma affettati per la produzione di circa 73 milioni di vaschette certificate Parma, con un leggero incremento complessivo rispetto all’anno precedente.
Il mercato italiano ha assorbito il 26% della produzione, registrando un calo del circa 4% che rispetta la situazione economica generale del Paese. Le esportazioni invece sono in crescita del 2,5% per un totale di 56 milioni di vaschette pari a oltre 1.000.000 di prosciutti affettati. In particolare nell’area extraeuropea assistiamo a un forte incremento del preaffettato (+17,5%) con un’impennata delle vendite di vaschette negli Stati Uniti (2.590.000), in Canada (350.000), Giappone (560.000) e in Russia con 550.000. Si conferma invece una situazione di difficoltà nell’area europea, ad eccezione della Francia che tiene molto bene con 8 milioni di vaschette all’attivo.

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