“Woodcoop: generazioni che cambiano il mondo”

29/03/2014
h.12.00

Si è tenuto a Ferrara “Woodcoop – Generazioni che cambiano il mondo”, il primo raduno nazionale di Generazioni, il network dei cooperatori under 40 di Legacoop.
I lavori sono stati aperti con il saluto del nuovo coordinatore nazionale Matteo Ragnacci, presidente del consorzio ITACA, eletto dall’assemblea di ieri, e con la presentazione del manifesto di Generazioni da parte del coordinatore uscente Lucio Valente, Presidente di Infosons. Un passaggio di consegne che ha coinvolto anche parte dell’esecutivo nazionale: alcuni membri hanno deciso di dimettersi per lasciar spazio al coinvolgimento di nuovi giovani cooperatori, pur rimanendo disponibili a supportare il nuovo esecutivo.
“Abbiamo voluto, coerentemente con la nostra idea di favorire il ricambio e la crescita dei giovani cooperatori, fare un passo indietro per favorire una maggiore partecipazione ed un maggior coinvolgimento di altri membri di Generazioni, pur restando disponibili ad attività di tutor e affiancamento” ha dichiarato Francesca Zarri dell’Associazione nazionale produzione lavoro, membro uscente dell’esecutivo nazionale.
“Generazioni è una strepitosa palestra per la crescita dei giovani cooperatori ed è importante garantire la possibilità, a chi vuole, di mettersi alla prova. Al di là del nuovo esecutivo è stato ieri in assemblea ribadito e rilanciato il ruolo dei gruppi di lavoro tematici, luoghi di vera elaborazione di proposte e contenuti sia verso il sistema Legacoop che verso le istituzioni” ha detto Valentina Fiore direttore del Consorzio Libera Terra Mediterraneo membro uscente dell’esecutivo. “proprio grazie ai gruppi di lavoro sono state formalizzate proposte presentate anche ai tavoli di consultazione attivati dai ministeri dello sviluppo economico e del lavoro negli ultimi due anni”.
Nell’ultimo decennio il numero delle cooperative attive è passato da 70.029 a 80.533, ed il movimento cooperativo si è dimostrato come l’ambito operativo di gran lunga più dinamico del sistema produttivo italiano. Infatti, in un contesto di contrazione del peso occupazionale nel settore pubblico, il movimento cooperativo, ha registrato un aumento degli addetti occupati quattro volte maggiore rispetto a quello registrato dal totale del settore privato non cooperativo.
“Per noi oggi il modello cooperativo rappresenta “la” risposta alla crisi non solo economica, ma anche culturale e sociale che stiamo attraversando perché è un modello che ha insito in sé la capacità di dare risposte concrete ai bisogni concreti di oggi attraverso lo strumento dell’impresa, il coinvolgimento del territorio, la visione di lungo periodo legata al reinvestimento delle riserve e la sostenibilità sociale, ambientale e culturale.” Ha detto Matteo Ragnacci dando il via ai lavori di Woodcoop che ha visto 6 tavoli dove sono state affrontate tematiche che spaziano dai nuovi percorsi per la formazione dei manager cooperativi agli scenari del lavoro che cambia, dalle strategie di sviluppo nella Cooperative Decade alle risposte che le cooperative danno ai bisogni del territorio e delle comunità.
“Woodcoop è stato il luogo di discussione dei giovani cooperatori, dove ci siamo misurati sui contenuti, sulle proposte, certi che il nostro contributo, fatto di capacità e volontà, sia essenziale al sistema di crescita del paese”.

I numeri

Una presenza sempre più forte nel comparto: una cooperativa su 10 è giovanile e 4 assunti su 5 sono under 30.
Le cooperative giovanili in Italia – racconta il Centro Studi Legacoop analizzando dati Unioncamere – sono 13.474, pari al 9,1% del totale. Quasi la metà si trova nei servizi. Il dato più interessante riguarda però la loro capacità di crescere nonostante la crisi. Se tra le cooperative esistenti una su dieci è giovanile, questa percentuale sale a una su quattro (26,2%) tra le nuove nate, quota che sfiora una su tre (30%) al sud. Tra le cessazioni, viceversa, solo il 7,7% riguarda giovani cooperative.
Nascono di più e muoiono di meno: risultato, nel 2012 (ultimo anno per cui esistono dati complessivi). Il loro numero è cresciuto del 12,2% rispetto all’anno precedente. Ma anche nella cooperazione tradizionale sono sempre di più i giovani: uno studio Unioncamere racconta che nel 2013 le assunzioni previste di under 30 nella cooperazione sono state ben 48mila, pari al 79,9% del totale, tre punti abbondanti sopra la media degli altri settori (76,3%). E le esperienze che sviluppano questi giovani sono indubbiamente significative, per il futuro di tutto il settore.

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