“I nostri ragazzi perdono la loro identità”

13/08/2009
h.15.50

Discriminazione e deriva del relativismo. Civiltà per Parma si dice preoccupata della sentenza sull’ora di religione.
Preoccupata perché l’impegno di chi segue questo insegnamento non viene riconosciuto, come se la dimensione valoriale della religione non facesse parte del patrimonio culturale di un alunno, preoccupata perché si segue sempre più la triste strada di un illuminismo imperante che nega qualsiasi identità, preoccupata, infine, in quanto la religione è un pezzetto, nemmeno tanto irrilevante, del percorso educativo di un alunno. Soprattutto il nostro.
Come fare ad apprendere momenti considerevoli, ad esempio, della filosofia, della storia e della letteratura europea senza studiare la religione?
Proprio per difendere la laicità dello Stato e la libertà di scelta di ogni suo cittadino, Civiltà per Parma scende in campo chiedendo che il diritto di insegnamento della religione nelle scuole sia preservato, per tutelare non il percorso confessionale di ognuno ma bensì una componente importante della conoscenza del nostro Paese.
Ora potrebbe succedere che milioni di alunni rinuncino all’ora di religione perché sconveniente, perdendo anche solo un pezzo della propria identità culturale.
Civiltà per Parma, infine, sollecita tutti i gruppi consiliari, senza equivoci, a prendere posizione fin dal prossimo Consiglio comunale per difendere la laicità dello Stato e la formazione educativa del Paese. 

Claudio Bigliardi
Il coordinatore di Civiltà per Parma

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