“7 milioni di debiti che debiti non sono”

28/09/2012
h.16.50

«Nel Consiglio Comunale di giovedì scorso (clicca qui) sono stati portati come debito fuori bilancio oltre 7 milioni di euro che dall’analisi e dalla discussione avvenuta in aula si sono rivelati opinabili come debiti, non aventi carattere di attualità quando addirittura non esistenti».
Interviene così Paolo Buzzi, capogruppo PdL in consiglio comunale, che prosegue: «Sulla stampa se ne è parlato come se si trattasse di un buco di bilancio dovuto a chissà quali illegittimità: in realtà, scendendo nel dettaglio ben 6.800.000 euro di quei quei 7 milioni non possono tecnicamente essere definiti debiti fuori bilancio.
Infatti: 1.727.000 rappresentano una regolarizzazione contabile di aggio dovuto alla società delle riscossioni comunali (Parma Gestione Entrate), aggio già trattenuto all’origine e quindi non dovuto e quindi soldi da non versare da parte del Comune. 1.786.000 per importi dovuti ai soggetti attuatori per opere di urbanizzazione legate ad interventi di edilizia residenziale pubblica ad oggi addirittura in parte non richiesti né fatturati dai soggetti stessi.
1.400.000 quali indennità di esproprio per la realizzazione dell’asse stradale complanare Casello autostradale/fiere che non si sa se sono a carico del Comune o del soggetto attuatore dell’intervento e che il Comune di fatto ha deciso di pagare come atto di liberalità.
400.000 per spese di affitto del palazzo del Tribunale che quasi interamente saranno rifusi al Comune dallo Stato come trasferimenti per spese di giustizia. 1.400.000 per opere eseguite in piazza Ghiaia che potrebbero costituire un residuo a seguito di una transazione con il soggetto attuatore.
E comunque, si tratta di opere e servizi per i quali nelle delibere si da atto che hanno rappresentato un arricchimento per l’Ente ed hanno rappresentato una utilità e vantaggiosità pubblica essendo correlate a funzioni istituzionali dell’Ente stesso».
«Dobbiamo quindi concludere – conclude Buzzi – che è l’ennesimo tentativo da parte di qualcuno di gettare discredito sulla passata amministrazione perpetrando quell’operazione di terrorismo contabile che da tempo è venuta avanti ma che, all’esame approfondito dei fatti, si sta sempre più rivelando per quello che è: una operazione politica, strumentale e demagogica.»

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