27/01/2010
h.17.30
“Aldilà dei risultati nelle ultime partite non abbiamo mai mancato per temperamento e convinzione. A Catania questo aspetto invece lo abbiamo smarrito. Ora c’è l’Inter e Catania ci deve dare la consapevolezza che, se non abbiamo certe nostre caratteristiche che hanno portato il Parma a 29 punti, è quasi inutile andare in campo”. Il numero uno crociato Antonio Mirante dice che prima di tutto, prima ancora dei nerazzurri il parma deve ritrovare se stesso e mettere in campo quella “ferocia” che si era vista anche con l’Udinese.
Cosa pensa sia potuto accadere a Catania?
“A differenza delle ultime partite, di Livorno, con la Juventus, abbiamo dato la prova di non esserci sotto tutti i punti di vista. Di approccio mentale, a livello tecnico, tattico. Quando vai in campo e trovi una squadra che per temperamento e agonismo arriva prima sulla palla, vai in difficoltà. Non c’è stata la reazione nostra, nemmeno dopo il loro calcio di rigore sbagliato. Il Catania dall’altra parte è stato bravo ad impedirci di fare tutto e a ripartire in contropiede”.
Visto che il Parma arrivava da un punto in quattro partite si sperava in una reazione di carattere…
“Sì, è vero. E’ un approccio mentale quello che abbiamo sbagliato. Aldilà dei risultati nelle ultime partite non abbiamo mai mancato per temperamento e convinzione. A Catania questo aspetto invece lo abbiamo smarrito. Ora c’è l’Inter e Catania ci deve dare la consapevolezza che, se non abbiamo certe nostre caratteristiche che hanno portato il Parma a 29 punti, è quasi inutile andare in campo”.
Difetti che vengono a galla o una giornata no, secondo lei?
“Può essere un’indicazione per il futuro, un fattore che deve portare le partite successive a scendere in campo senza sottovalutare l’aspetto mentale. Perché noi di questa qualità non possiamo fare a meno. Il Catania contro di noi ha fatto la partita della vita, con determinazione e aggressività”.
Meglio che ci sia l’Inter adesso?
“In questo momento aldilà dell’Inter, penso che dobbiamo preparaci bene noi. Poi sappiamo chi abbiamo davanti, la squadra più forte del campionato. Però credo che sia importante lavorare bene e scendere in campo domenica con tutte le qualità che abbiamo, aldilà del valore tecnico che può avere l’avversario. Poi dopo il risultato è figlio di tante cose, episodi, gesti tecnici pregevoli… Ma noi dobbiamo arrivare al 95’ senza rimpianti”.
All’andata l’Inter ha vinto con due perle… Chi ritiene sia il maggior pericolo?
“Da una squadra come quella c’è da aspettarsi la giocata di tutti. All’andata ci fu Eto’o, ma le armi dell’Inter sono tante. Non dobbiamo concedere quelle disattenzioni che abbiamo pagato a caro prezzo ultimamente”.
Rispetto a prima che succede?
“Che siamo meno “feroci”. E’ tutta una conseguenza delle disattenzioni. Un esempio sono i calci piazzati. Riacquisire quella cattiveria che avevamo prima: la domenica prima con l’Udinese, ad esempio, ne abbiamo avuto tanta”.
La difesa a quattro contro il Catania ha mostrato molti limiti del Parma…
“Non è un problema di modulo, potevamo giocare anche con sei difensori che avremmo sofferto lo stesso. E’ una questione di mentalità. Abbiamo fatto risultati con la difesa a quattro, con quella a tre. Dobbiamo lavorare soprattutto sulla voglia di impedire all’avversario di creare palle gol”.
Non può essere una consolazione il fatto di essere spesso il migliore in campo…
“Una grama consolazione. Però non la vedo la situazione del Parma così male come i giornali scrivono: vedo una squadra a due punti dall’Europa league. Quindi una squadra che c’è e che quando entra in campo con determinazione può fare risultato”.
(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)