“Abbiamo difeso i servizi ai cittadini, accetto la condanna”

28/02/2012
h.17.40

Stralci dell’intervento dell’ex assessore all’urbanista del Comune di Parma Francesco Manfredi in occasione dell’incontro dei civici convocato da Claudio Bigliardi nei giorni scorsi.

Silenzio di sei mesi
Da sei mesi mi sono autoimposto il silenzio perché ritengo che i politici che, anche se non direttamente, non hanno compiuto appieno il loro dovere debbano ripensare il loro modo di fare politica per riportarla non dico al cuore ma all’attenzione dei cittadini. E’ giusto che essi facciano non uno, ma tre passi indietro.
Abbiamo lasciato i nostri ruoli in Comune quando era in atto una tragedia, ovvero una situazione evidentemente tragica; oggi è in atto la tragicommedia, una situazione tragicomica.
Mentre nella tragedia alla fine ci sono l’eroe e l’atto di eroismo, una dimensione nobile che nobilita anche lo sconfitto che magari ha cercato di salvare il salvabile, nella tragicommedia ci sono i guitti, gli uomini che si camuffano da donne, l’avanspettacolo.

Rimpianti e servizi
Non la stragrande maggioranza ma la maggioranza dei cittadini finirà per rimpiangerci. Se avessimo fatto la scelta di diminuire i servizi aumentando i costi e l’imposizione fiscale a carico dei parmigiani, nessuno avrebbe usato contro di noi l’arma (tra l’altro non vera) della devastazione del bilancio comunale.
Ma la nostra amministrazione, in una situazione economica drammatica, ha voluto presidiare i servizi.
Nessuno di noi è stato inquisito per non aver chiuso correttamente i bilanci, anche nella parte corrente che dovevamo coprire con risorse straordinarie che siamo andate a prendere con i denti e con le unghie. E non le abbiamo usate per il nostro piacere ma per fornire i servizi che oggi sono tagliati e soddisfare i bisogni crescenti dei cittadini che sempre più lo Stato non è in grado di soddisfare. Se devo essere condannato per questo, accetto pienamente la condanna.

Cantieri
Leggo sui giornali che il Commissario Ciclosi sostiene che la ferita aperta della città è quella del cantiere della Stazione. Mi permetto di ricordargli che fino a quando amministravamo noi il cantiere era aperto. Da quando è arrivato lui si è bloccato. Lascio la valutazione ai cittadini.
Se il cantiere procedeva voleva dire che avevamo trovato le condizioni per farlo proseguire. Certo, se si pensa che i cantieri e i servizi pubblici vadano avanti di default solo perché non possono fermarsi o non si tirano fuori le unghie e i denti per farli continuare, poi alla fine si fermano.

Comica
Poi c’è la parte comica, che temo sfocerà in tragedia: è la situazione dell’uomo che diventa donna mettendosi una parrucca e cercando di sembrare qualcun altro.
Se il problema è Spip, ammesso che lo sia, l’operazione Spip non l’abbiamo fatta noi.
Se il problema sono i Piani economici e finanziari delle STU che non stanno in piedi, ricordo che questi documenti non li abbiamo approvati noi.
Se il problema era il Bilancio che stava in piedi solo con le partite straordinarie legittimamente e legalmente trovate e inserite, ricordo che noi abbiamo ereditato un Bilancio già sbilanciato per 20 milioni di euro di risorse straordinarie che ogni anno dovevamo andare a recuperare. Abbiamo lasciato con un Bilancio in cui le partite straordinarie erano pari a 0, ovvero abbiamo concluso un’operazione che metteva in sicurezza i conti.
Se il problema sono le persone che oggi sono chiamate a dimostrare la propria innocenza… la stragrande maggioranza di esse non l’abbiamo scelta noi perché erano già in Comune. Noi abbiamo avuto la responsabilità di eventuali controlli poco efficaci. 

Vincenzo Bernazzoli
Bisogna proporre alla città qualcosa di diverso, serve un progetto politico.
Per noi il problema non è mai stato vincere e campare di politica, come abbiamo dimostrato in questi mesi. Il problema è amministrare bene.
Vincenzo Bernazzoli, che è una persona che stimo e credo un buon amministratore, secondo me ha sbagliato e si è fatto prendere dai soliti riflessi condizionati, dalla telefonata del partito, da Bologna. Bernazzoli avrebbe dovuto dire: “Facciamo una grande alleanza tra le persone ragionevoli della città, diamoci un metodo diverso, usciamo dagli schemi dei partiti, dalle trappole dell’apparenza e dell’odio, dalla cecità che ha contraddistinto non solo la maggioranza ma anche l’opposizione nel suo non volere mai essere realmente costruttiva. Lanciamo una grande operazione dei ragionevoli e degli innamorati della nostra città: io metto a disposizione la mia candidatura e il mio patrimonio personale”. Questa proposta probabilmente non avrebbe avuto al seguito alcuni attori come la sinistra e destra radicali, la Lega, forse un pezzo del Pdl, però avrebbe rimesso in gioco molte risorse e personalità e un metodo che non è quello del personalismo ma della squadra, rinnovando totalmente la classe politica.

Roberto Ghiretti
Oggi chi è in campo col metodo giusto ed è il “meno personaggio” è Roberto Ghiretti. Alla fine però è lui il più politico di tutti, nel senso alto del termine, perchè non si deve trasformare o piegare in ginocchio davanti alle logiche di altri territori.
Bernazzoli si deve travestire da uomo di partito o di una coalizione di partiti, altri da quello che “non c’ero e se proprio c’ero non vedevo, non sentivo e non parlavo”. L’unico non travestito è Roberto Ghiretti.

Carlo Cantini

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