Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato, in esecuzione dell’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Parma dr. Alessandro CONTI su richiesta della Procura di Parma, ha tratto in arresto e collocato agli arresti domiciliari S. D. classe ’91, responsabile dei reati di tentata violenza privata, atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minorenne commessi tra il giugno ed il settembre uu.ss.
Nel luglio scorso, personale specializzato della Squadra Mobile di Parma raccoglieva la denuncia di una giovane ragazza la quale riferiva che, mentre in bicicletta stava percorrendo una strada della prima periferia della città, veniva affiancata da un’autovettura a bassissima velocità che si fermava poche decine di metri più avanti. Sopraggiunta nei pressi della macchina, notava che il conducente era sceso dal veicolo e con i genitali fuori dal pantalone, la guardava insistentemente.
La giovane proseguiva velocemente sulla sua strada, ma si vedeva nuovamente sorpassata dal medesimo veicolo che si fermava pochi metri dopo con il chiaro intento di impedirle il passaggio; la giovane, a questo punto, invertiva la marcia e, notando, che l’auto tornava verso di lei, abbandonava la bicicletta e, urlando, attirava l’attenzione di alcuni passanti, mettendo definitivamente in fuga l’uomo. Nell’occasione, la giovane, pur non riuscendo ad indicare la targa del veicolo, ne forniva un’utile descrizione.
Pochi giorni dopo, veniva raccolta una seconda denuncia da parte di una giovane che riferiva che, già nel mese di giugno, mentre a piedi si stava portando verso l’abitazione di un’amica, era stata affiancata da un’autovettura che dopo pochi metri aveva fatto inversione, puntando verso di lei con il chiaro intento di bloccarla. La giovane, però, aveva il tempo di allontanarsi e di nascondersi fino a quando l’autovettura non si è definitivamente allontanata. Nella circostanza, la giovane non riusciva a memorizzare la targa del veicolo, tuttavia, dopo circa un mese si imbatteva nel molestatore che, ancora una volta, le si avvicinava lentamente mentre era a bordo della sua bicicletta.
L’uomo, a causa delle autovetture dietro di lui, era costretto ad allontanarsi, ma la giovane aveva il tempo di memorizzare parte della targa del veicolo. La giovane si confidava con una propria amica, riferendole quanto accaduto e, a distanza di alcuni giorni dal loro colloquio, apprendeva dalla stessa amica che un episodio analogo era accaduto alla propria sorellina minorenne. In sede di denuncia, la giovane riferiva anche tale circostanza e gli agenti della Squadra Mobile acquisivano, altresì, le dichiarazioni e la denuncia della minore indicata la quale spiegava che, mentre a bordo della sua bicicletta stava rientrando a casa, veniva affiancata da un veicolo da cui, poi, scendeva un uomo che si abbassava i pantaloni rimanendo completamente nudo. La bambina, spaventata, correva via raggiungendo la sua destinazione.
Gli elementi descrittivi del veicolo forniti dalle vittime consentivano agli agenti della Squadra Mobile, attraverso l’analisi dei sistemi di video-sorveglianza comunale di individuarlo con certezza e di risalire all’intestatario ed all’utilizzatore dello stesso, identificato in S.D. classe ‘91. L’uomo, inoltre, veniva riconosciuto con certezza da tutte le vittime a cui veniva posto in visione un album fotografico contenente, tra le altre, anche una sua fotografia.
Sulla sorta di tali esiti investigativi, il sospettato, già gravato da precedenti di polizia per reati della medesima indole, veniva denunciato per questi primi 4 episodi, ma nel mese di settembre veniva raccolta un’ulteriore denuncia da parte di un’altra ragazzina – minorenne anch’essa – vittima dei medesimi fatti. Anche in quest’ultimo caso, il molestatore veniva riconosciuto nell’attuale indagato.
Sulla scorta degli esiti della complessiva attività investigativa, fatti propri dal Magistrato della Procura titolare delle indagini, veniva chiesta e ottenuta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di S.D., eseguita nella mattinata di ieri.
Procura di Parma