Al Centro Giovani Federale l’ottava edizione del “Festival della Parola”

Si accende sotto la luce di Dante e della sua lingua rigogliosa e innovativa, giovedì 8 luglio, al Centro Giovani Federale, l’ottava edizione del Festival della Parola, con cinque intense serate di incontri colloquiali, spettacoli, concerti, suggestioni classiche e tematiche attuali che puntano anche quest’anno a far convergere a Parma, capitale italiana della cultura, eccellenze del territorio e presenze di rilievo nazionale e internazionale, dando corpo e voce all’iniziativa dell’APS Rinascimento 2.0: esaltare i luoghi e i volti della città con proposte culturali di alto profilo, con l’intento di accendere la curiosità di un pubblico il più possibile eterogeneo, itinerante, aperto.

E quale miglior filo conduttore, per una rassegna che ha nelle parole il suo cuore e la sua ragione, di una figura-guida come Dante Alighieri, patrimonio universale di poesia e di umanità, la cui immensa materia poetica è diventata la più originale, varia, sublime che si conosca, tanto che per la sua inesauribile ricchezza è tale che “saziando di sé, di sé asseta”?

L’8 luglio si entra subito nel vivo della suggestione dantesca: dopo l’esecuzione del GIANNI SCHICCHI (opera di Giacomo Puccini dedicata al truffatore del XXX canto dell’Inferno), eseguito in forma di concerto dalla FOI “Bruno Bartoletti” e diretta da Luigi Pagliarini, con Maurizio Leoni nel ruolo principale, coadiuvato da giovani artisti del Dipartimento di canto dell’Istituto Musicale Parificato Peri-Merulo di Reggio Emilia, un trittico di esperti di caratura nazionale animerà un incontro dal titolo IL BEN DELL’INTELLETTO. Il dibattito intende rappresentare un riconoscimento all’attualità del genio dantesco e della lingua di cui è stato immenso – e per molti versi impudente – inventore: Marcello Ciccuto, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Pisa e presidente della Società Dantesca Italiana di Firenze, dialogherà con Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale, per vent’anni collaboratrice dell’Accademia della Crusca e avvincente conduttrice radiofonica, e Francesca Masi, Segretaria Generale del Comitato per le Celebrazioni Dantesche di Ravenna.

Il 9 luglio unica trasferta alla Casa della Musica, per una serata dedicata a IL BEL PAESE (è l’Italia il “bel Paese là dove il sì suona” si legge nell’Inferno, XXXIII, 80), con esperti di rigenerazione urbana come Michele Alinovi, Dario Costi, Giulia Decorti, Peter Lorenz, Emilio Faroldi, moderati da Elena Ravera, che ci aiuteranno a capire come i luoghi possano cambiare in meglio con l’utilità e la bellezza dell’architettura, nella sostenibilità ambientale e nel rispetto delle generazioni future (in collaborazione con il Green Week Festival).

L’esaltazione della figura femminile è un altro dei t danteschi, e ad essa è dedicata la serata del 10 luglio, in cui si ragionerà di DONNE CH’AVETE INTELLETTO D’AMORE con Ombretta Sarassi Binacchi, general manager di Opem spa e Elisabetta Botti, dirigente dell’ITIS Da Vinci di Parma, e di DONNE CHE SI INGEMMANO, con Paola Calvetti, Silvia Paoli, Chiara Piaggio moderate da Mara Pedrabissi.

Per evitare la sovrapposizione con la partita della nazionale, l’evento dell’11 luglio sarà anticipato alle ore 17.30. Il Festival proverà a PIGLIARE OCCHI, PER AVER LA MENTE, con Lilybris, Marcello Toninelli, Roby il Pettirosso, Antonio Federico, stimolati da Caterina De Nisco, per una serata dedicata alla parola “visiva” di illustratori e vignettisti. A seguire CON-TESTA 2.0, con Claudia Cattani, Luigi Cirelli, Dank, in collaborazione con i Centri Giovani di Parma, presenterà un progetto volto a coinvolgere le giovani generazioni in un percorso sul potere della parola nella musica contemporanea. Il talk si concluderà con un’esibizione di Dank, che vedrà il coinvolgimento del pubblico.

L’ultimo evento del Festival, il 12 luglio, permetterà al pubblico di Parma di assistere ad una delle produzioni più riuscite a tema dantesco: il concerto-spettacolo INFERNO DA CAMERA / DANTE IN 3D, con Luigi Maio, musicattore, Antonio Aiello, violino, Leonardo Sapere, violoncello, Andrea Dindo, pianoforte.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, previa prenotazione obbligatoria whattsapp al 320 7133650 o su info@festivaldellaparola.it (www.festivaldellaparola.it).

Il Festival della Parola, organizzato e promosso da Aps Rinascimento 2.0, è realizzato grazie ad Opem, main sponsor, con i contributi di Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cariparma, Comune di Sorbolo, Net Project. È reso possibile da molte e preziose sinergie: dal patrocinio di Parma 2021 Capitale della Cultura, della Provincia di Parma, dei Comuni di Sala Baganza, Colorno, Traversetolo, Parma io ci sto!; dalla collaborazione di FOI Bruno Bartoletti, Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri – Claudio Merulo”, Colser Aurora Domus, Gruppo Scuola, Centri Giovani Federale, Esprit, Montanara e Spazio Giovani in Civica, Fondazione Magnani Rocca, Villa Meli Lupi, Montanara aps Laboratorio Democratico, FIAB Parma, FAI Parma, Società Dantesca Italiana, 700 Ravenna per Dante, City Angels, Corale Verdi di Parma.

Il Festival della Parola 2021, nelle serate dell’8, 10, 11 e 12 luglio, è ospite del Teatro del Cerchio nell’ambito della rassegna Spazi d’Ozio al Centro Giovani Federale.

Ogni serata del Festival sarà accompagnata dal brano “Parole”, ultimo singolo del cantautore Giacomo Lariccia, più volte finalista al Premio Tenco.

A margine degli incontri, martedì 13 luglio, alle ore 18.00, sarà inaugurata la mostra “L’UMANITÀ ILLUSTRATA”, personale di Antonio Federico Art, al circolo Pro Parma in via Ghirarduzzi 2, a Moletolo, Parma, visitabile fino al 31 luglio.

Diciotto storie per diciotto giorni: diciotto vite raccontante dalla sensibile penna dell’artista che rappresentano un’occasione per riflettere sul senso della vita. Una raccolta di illustrazioni diventate virali che in questi durissimi mesi hanno sensibilizzato e emozionato milioni di persone sui canali social e che affrontano temi come il bullismo, la diversità e l’amore, il senso della vita, la perdita. Prendono spunto da storie vere che hanno lasciato il segno o da fatti di cronaca che hanno scosso l’Italia. Ciascuna delle opere è accompagnata da un quadro testuale: la lettura delle storie di persone, comuni e non comuni, condurrà il visitatore in un intenso percorso emotivo.

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