Al via il “Cantiere Draghi” di Parma: Azione, Italia Viva, +Europa e Socialisti al lavoro per le elezioni comunali della città

“Modello Draghi” per Parma?

Questo è l’obiettivo dei rappresentanti locali Massimo Pinardi per Azione, Andrea Donninotti per +Europa, Cristiano Manuele per il PSI, Carlotta Ricchetti e Francesco Zanaga per Italia Viva: “Abbiamo in testa Parma dei prossimi anni -si legge in una nota- ci siamo riuniti e abbiamo deciso di avviare il cantiere politico per unire le migliori energie della città, civiche e riformiste,​ in un grande progetto di ripartenza per Parma. Vogliamo una città pulita, sostenibile, più sicura e ordinata. La pandemia segna in modo definitivo la fine di un ciclo e l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi indica il nostro modello politico di riferimento per il futuro di Parma e del Paese.​ Abbiamo davanti sfide epocali, dobbiamo tradurre la missione del Next Generation EU a livello locale: qualità della vita, sostenibilità ambientale e diritti. Bisogna lavorare per attrarre investimenti in grado di far crescere l’economia cittadina coinvolgendo sempre i cardini del nostro territorio che sono Università e il sistema imprenditoriale.

Le previsioni di Asdente sullo scenario balcanizzato delle comunali di Parma 2022 (di Andrea Marsiletti)

 

Occorre avvicinare Parma all’Europa, recuperando il gap sulle infrastrutture e la digitalizzazione. Parma deve avere l’Alta Velocità, con una stazione o comunque un collegamento rapido con la Mediopadana. La mobilità è in tilt, occorrono soluzioni per abbattere le emissioni: dal traffico pesante alle code sulla via Emilia e nei punti nevralgici della città. Pensiamo ad una via “Emilia leggera” con una metropolitana di superficie per i pendolari e gli studenti provenienti dai principali centri urbani del territorio. Guardiamo alla storia di Parma con l’ambizione di essere la vera novità nell’offerta politica della città per le prossime elezioni amministrative.

I prossimi passi saranno: il lancio del nostro manifesto, gli incontri pubblici con l’apertura dei tavoli tematici e ultima cosa, ma non per importanza, l’apertura di una sede condivisa. Una sede per mettere al centro la partecipazione civica e la condivisione dei progetti – concludono – partiamo da qui con competenza, scelte radicali e coraggio.”

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