† All’origine del male, prima del peccato originale: Satana (di Andrea Marsiletti)

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TeoDaily – Il peccato originale di Adamo ed Eva raccontato nel 1.500 aC nel libro Genesi è un boccone duro da mandare giù negli anni 2000.

La generazione di Adamo plasmato da Dio dal fango, il paradiso terrestre, Eva generata da una costola di Adamo, la tentazione del serpente, il frutto proibito dell’albero della conoscenza, la disobbedienza a Dio e la conseguente comparsa del peccato originale e la sua propagazione nei secoli all’atto della nascita dell’uomo.

Pensare che tutto ciò, che appare come una favoletta allegorica, a distanza di 3.500 anni e nell’epoca del dominio della razionalità e della scienza sia assunto dalla Chiesa come verità richiede una buona dose di sottomissione intellettuale.

Parimenti ritengo che il credente non possa prendere della religione quel pezzo che più lo convince e aggrada, e scartare, arbitrariamente, quello che non capisce o non gli piace. Per essere in comunione con la Chiesa è necessario assumere il pacchetto teologico completo, fatto di testi, misteri, dogmi, tradizione.

Attenendomi, senza eccezioni, alle posizioni ufficiali della catechesi vaticana, provo a inquadrare con due articoli il concetto di peccato originale, premettendo quello della “caduta degli angeli”, di cui oggi nessuno parla più, probabilmente giudicandolo contro il senso comune.

Dio è infinitamente buono e tutte le sue opere sono buone (leggi anche: L’ingresso del male nel mondo: monismo, dualismo, peccato originale). Il peccato e il male nel mondo, e più particolarmente il peccato delle origini, si chiarisce soltanto alla luce della rivelazione divina. Senza la conoscenza di Dio che essa ci dà, non si può comprendere il peccato, e si è tentati di spiegarlo semplicemente come un difetto di crescita, come una debolezza psicologica, un errore, come l’inevitabile conseguenza di una struttura sociale inadeguata, ecc. Soltanto conoscendo il disegno di Dio sull’uomo si capisce che il peccato è un abuso di quella libertà che Dio dona alle persone create perché possano amare lui e amarsi reciprocamente.

Tutto parte dalla caduta degli angeli.

Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori Adamo ed Eva c’è la voce seduttrice del serpente, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo.

La Chiesa insegna che all’inizio Satana era un angelo buono, creato da Dio, “il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi”.

La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Tale “caduta” consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente rifiutato Dio e il suo Regno. A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell’infinita misericordia divina; non c’è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c’è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte.

La Scrittura attesta la nefasta influenza del Diavolo che Gesù chiama “omicida fin dal principio”. Di queste opere malvagie, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio.


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La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”.

L’uomo, tentato dal diavolo, ha lasciato spegnere nel suo cuore la fiducia nei confronti del suo Creatore e, abusando della propria libertà, ha disobbedito al suo ordine. In ciò è consistito il primo peccato dell’uomo.

Il peccato originale, per l’appunto.

Se non ci fosse stato Satana, non ci sarebbe stata la sua tentazione nei confronti di Adamo ed Eva, il male non avrebbe contaminato l’uomo con il peccato originale, non ci sarebbe stata la Salvezza.

Andrea Marsiletti

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