Siamo al dunque. Il 4 dicembre è alle porte e potrebbe essere ricordata come una data importante per la nostra democrazia. Però bisogna avere il coraggio di cambiare e dare una chance alla speranza; bisogna informare, affinché la disinformazione non diventi paura e la paura conservazione. Noi, con convinzione, votiamo sì e Vi invitiamo a fare altrettanto. C’è chi ha interesse a fare confusione, invece le ragioni del Sì sono semplici e chiare:
Perché attendiamo, parliamo e chiediamo questa riforma da 40 anni;
Perché questa riforma è stata auspicata dai più autorevoli dei costituenti fin dall’approvazione della Costituzione;
Perché chi oggi dice No, ha provato a realizzare in più occasioni questa riforma, ma ha fallito;
Perché la riforma, promossa dal Presidente Napolitano, è stata votata dalla maggior parte dei gruppi e dei parlamentari, anche da quelli che oggi strumentalmente la osteggiano;
Perché il bicameralismo paritario complica le decisioni, peggiora la qualità delle leggi ed esalta l’intromissione delle lobbies;
Perché l’abuso di questioni di fiducia e di decretazione d’urgenza, cui si pone rimedio, rappresentano la vera compressione democratica;
Perché il Senato delle autonomie funziona in Francia, Germania, ecc… e porta al centro le nostre istanze locali;
Perché 1000 parlamentari, quando gli USA nei hanno 500, sono troppi;
Perché risparmiare i costi del CNEL, delle provincie, dei senatori, dei consiglieri e gruppi regionali non sarà sufficiente, ma è meglio di niente;
Perché, con la riforma del titolo V, la Corte Costituzionale ritornerà la Corte dei diritti e non quella dei conflitti;
Perché, con la riforma del titolo V e la certezza di competenze che ne deriva, ripartono interi settori economici;
Perché si introducono i diritti delle minoranze parlamentari, la parità di genere, maggiori possibilità per le leggi d’iniziativa popolare e per i referendum;
Perché se la democrazia non decide, qualcun altro decide per lei;
Perché la riforma non comprende la legge elettorale né alcun aumento di poteri per esecutivo e premier;
Perché non accettiamo campagne che infondono panico e paura, ma preferiamo credere nella speranza e nel cambiamento;
Perché un no oggi è un no per sempre, non c’è una proposta alternativa.
Noi votiamo sì.
Andrea Bertora, portavoce Comitato ParmaSì