Andrea Bui: “L’analisi e le proposte di Potere al Popolo Parma riguardo al sistema dei servizi educativi”

Con molto piacere abbiamo accolto e risposto alle domande del Sindacato Generale di Base, che affrontano un tema per noi cruciale: i servizi educativi e il rapporto con l’amministrazione comunale.

Nel 2023 scadrà l’appalto alla Società Cooperativa partner del Comune di Parma e si potranno ridisegnare i rapporti tra gestione diretta e partecipata. L’amministrazione Pizzarotti sulla gestione dei servizi educativi è andata in continuità con quella di Ubaldi e Vignali, nonostante avesse promesso un’inversione di rotta. Qui non è in discussione la qualità del servizio della cooperativa partner del Comune in ParmaInfanzia. È il modello a essere profondamente sbagliato, perché basato sul risparmio dato dall’esternalizzazione: la retribuzione delle educatrici con il contratto della cooperazione sociale è minore rispetto a quella prevista dal contratto comunale. Ci troviamo così con lavoratrici che svolgono lo stesso ruolo per lo stesso ente, ma con stipendi molto differenti.

L’esternalizzazione, inoltre, ha svuotato sempre di più il Comune di progettualità e competenze sui servizi educativi: è da anni che l’ente pubblico non esprime pensiero e innovazioni, limitandosi a fare da centrale appaltante. Il rapporto con la cooperazione sociale è fondamentale per un Comune, ma deve essere orientato alla co-progettazione, alla capacità di leggere insieme i bisogni e offrire risposte. Il modello ParmaInfanzia, invece, sceglie un solo soggetto cooperativo, a cui affida la gestione di un servizio che dovrebbe gestire direttamente, con il solo obiettivo di risparmiare sul costo del lavoro. E questo penalizza enormemente la crescita delle altre cooperative di servizi educativi, che infatti sono ormai scomparse a Parma.

Quindi, quale prospettiva per i Servizi Educativi gestiti direttamente da Comune di Parma? Noi vogliamo tornare a una gestione pubblica dei servizi educativi e alla valorizzazione di un centro di studi e ricerca sul modello educativo proposto e sulla formazione delle educatrici. È chiaro, dunque, che per noi i servizi educativi non sono un costo da ridurre sulle spalle delle lavoratrici, ma uno dei settori strategici su cui investire. Asili nidi e scuole dell’infanzia devono raggiungere tutti coloro che ne fanno richiesta (le liste di attesa sono ancora troppo lunghe: 1164 famiglie nell’ultimo bando) ed è necessaria una rimodulazione delle tariffe che per troppe famiglie risultano ancora proibitive. I servizi educativi non possono essere un lusso, ma un diritto di cui il Comune si deve fare garante.

Infine, proprio per tutti i motivi di cui abbiamo detto, il nuovo nido in progetto da realizzare con i fondi del PNRR può avere una sola gestione: quella del Comune di Parma.

Andrea Bui – Candidato sindaco Potere al Popolo Parma

 

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