“Appoggiamo lo sciopero del 18 marzo”

14/03/2009

Per la prima volta scuola, università, ricerca, formazione professionale, mercoledì 18 marzo, sciopereranno insieme.
I Comunisti italiani condividono le ragioni dello sciopero dei lavoratori della conoscenza indetto dalla Cgil e gli obiettivi che persegue e invitano tutti i lavoratori ad aderirvi.
Questa straordinaria iniziativa nazionale costituisce la risposta necessaria per fronteggiare e sconfiggere il progetto reazionario della destra di negare alla maggioranza dei giovani il diritto al sapere e quindi  al futuro, sovvertendo l’art. 3 della Costituzione che nella realizzazione del diritto all’istruzione per tutti vede la condizione imprescindibile dell’uguaglianza fra i cittadini.
Solo a questo esito drammatico per il futuro del Paese, potranno infatti portare i tagli a scuola, università e ricerca realizzati l’estate scorsa dal governo della destra.
Essi, come noto, sono di un’entità tale – il 20% dei bilanci di scuola, università e ricerca – da non avere precedenti nella storia del nostro Paese e produrranno lo smantellamento della scuola e dell’università pubbliche e statali, la loro privatizzazione, la negazione del diritto al sapere per la maggioranza dei giovani.
Quei tagli, del resto, già oggi impediscono il normale funzionamento di scuole e università e, se confermati, fin dal prossimo anno scolastico impediranno allo Stato di assicurare a ben 300mila bambini di sei anni  (su 450mila!) iscritti al primo anno della scuola dell’obbligo le 30-40 ore di lezione settimanali che i loro genitori hanno richiesto e che erano sempre state garantite mentre sulle famiglie ricadranno i costi di chi vuole un tempo scolastico adeguato per i propri figli, a partire dal primo anno dell’obbligo scolastico.
Quei tagli, infine, quando realizzati, produrranno la riduzione di oltre 150mila posti di lavoro: docenti, ricercatori, lavoratori del settore, in grande maggioranza precari da anni o da decenni nella scuola nell’università e nella ricerca, lasciati senza lavoro; bambini, ragazzi, studenti, lasciati senza docenti.

perlavalbaganza