Associazione Nocargo: “Siamo preoccupati, altri aeroporti con la pista prospettata per il Verdi movimentano 20 voli all’ora”

La città sta crescendo come se l’aeroporto non esistesse, ma la spada di Damocle di un Masterplan avviato nel 2018 e non ancora ritirato è ancora sulla testa dei parmigiani.

Il Piano di Sviluppo, qualora adottato, stravolgerà l’assetto dell’infrastruttura aeroportuale: gli amministratori locali, i gestori aeroportuali ed i cittadini ne sono consapevoli?

L’allungamento della pista trasforma il “Verdi” in hub cargo aprendo alla possibilità di utilizzo di aeromobili molto più grandi e incrementando il numero di movimenti, con ricadute negative su ambiti oltremodo critici: la sicurezza (safety) del volo, il rischio(risk) per i cittadini e la comunità, ed infine per l’impatto ambientale, il rumore aereo e le emissioni in atmosfera.

Per quanto riguarda il rischio, i cittadini hanno la possibilità solo parziale di capire se l’abitazione che abitano e/o che acquistano è in zona di rischio: non abbiamo trovato documentazione relativa al Piano di Rischio con pista allungata, al censimento delle abitazioni in deroga, all’approvazione delle cosiddette “mappe di vincolo”, all’esistenza e operatività del Piano di Emergenza Esterno in caso di incidente aereo fuori dal sedime.

Le prospettive non sono rosee, ma un conto è sapere di vivere in una zona di rischio di un piccolo aeroporto come è il Verdi oggi, un’altra cosa è vivere in una zona di rischio di un aeroporto dove decolla o atterra un aereo ogni 20 minuti o anche di più visto che piste della lunghezza prospettata al “Verdi”, in altri aeroporti movimentano anche 20 voli/ora.

Relativamente all’impatto del “rumore aereo”, pur dinanzi ad un obbligo previsto da un Decreto Ministeriale del 1997, il Verdi non dispone della Commissione Aeroportuale e della “zonizzazione acustica”.

Il cittadino parmigiano non ha, quindi, la possibilità di verificare se l’abitazione che ha acquistato o che acquisterà si trova in una zona interessata dal rumore aeroportuale: ma un conto è il rumore prodotto da 5 voli alla settimana come oggi, altro il rumore aereo e il fastidio generato da un movimento ogni 20 minuti o più.



Gli scenari acustici dell’attuale e futuro masterplan non possono che preoccuparci.

Eppure, continuiamo a vedere nuovi cantieri a Baganzola e dintorni, come anche nuove enormi lottizzazioni nella zona di via Pini.

Siamo sicuri che tutte queste nuove abitazioni siano conformi con i vincoli aeronautici con masterplan attuato? Siamo sicuri che tutte queste nuove abitazioni siano al di fuori delle zone di rispetto previste per il rumore aeroportuale e del rischio?

Le stesse domande se le fanno tanti cittadini che hanno costruito casa in questi anni e che avrebbero davvero voluto avere tutti gli strumenti per poter fare una scelta consapevole.

Rimaniamo in attesa di risposte

Associazione Nocargoparma

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