“Diciamo no alla demonizzazione di Stalin”

28/02/2013

Intervista a Luciano Bronzi, presidente dell’Associazione Stalin, in memoria del rivoluzionario bolscevico russo.

In cosa consisteranno le celebrazioni del 60° anniversario della morte di Stalin in programma il 17 marzo a Firenze?
Non essendo gli unici organizzatori delle celebrazioni del 60°della morte di Stalin, possiamo illustrare i motivi della partecipazione dell’Associazione a tale evento.
Diciamo che abbiamo più intenti:
1) condurre una battaglia di verità sulla figura di Stalin la cui demonizzazione è strumentale a obiettivi che nulla hanno a che fare con una valutazione obiettiva della sua opera;
2) dimostrare che l’attacco a Stalin è interno al processo controrivoluzionario che ha portato alla dissoluzione dell’URSS e del socialismo in Europa e che quindi non può esistere un antistalinismo di sinistra o addirittura comunista se non sulla base di una contiguità controrivoluzionaria di queste forze;
3) aprire una discussione sul carattere eccezionale dei risultati ottenuti dal movimento comunista nel periodo di Stalin;
4) far capire il rapporto tra questa e il contesto rivoluzionario in cui essa era inserita. Come scriveva Mao, la rivoluzione non è un pranzo di gala.

Perchè ha deciso di dare vita all’Associazione Stalin?
Precisazione importante: l’associazione non ha obiettivi partitici, nè intende ripetere esperienze di ortodossia gruppuscolare. Va inoltre precisato che non siamo un’associazione di nostalgici, ma un’associazione di comunisti che non hanno accettato e non accettano che attraverso la demolizione di Stalin passi, come in realtà è accaduto e accade, la demolizione dell’esperienza storica del movimento comunista del XX secolo, la più grande esperienza di emancipazione sociale che l’umanità abbia vissuto.
La nascita dell’associazione non è avvenuta così per caso e tanto meno è il prodotto di una volontà o decisione singola. Al contrario essa è il risultato di un lungo confronto avvenuto tra i compagni che poi insieme le hanno dato vita.
Credo poi già di avere dato in parte qualche indicazione nel rispondere alla prima domanda; la consultazione poi del nostro sito web www.associazionesatlin.it potrà illustrare completamente il nostro programma e gli obiettivi che ci siamo posti e che stiamo portando avanti.
Posso aggiungere come un di più, che il nostro compito come associazione è quello di nuotare controcorrente per modificare punti di vista consolidati che non hanno il carattere dell’obiettività e non aiutano a capire le vicende storiche.

Cosa crede sia ancora attuale del messaggio stalinista?
Alcune organizzazioni che si richiamano a Stalin usano tradurre meccanicamente le sue posizioni nelle condizioni attuali. Questo schematismo non solo non aiuta queste organizzazioni a progredire, ma di fatto impedisce di capire il significato politico e teorico di Stalin.
Il marxismo, come sosteneva il suo fondatore, non è abituato a mettere le braghe al mondo ma, individuando le contraddizioni del sistema capitalistico, definisce, secondo le circostanze storiche, la tattica e la strategia da seguire. Naturalmente senza scadere nell’empirismo e basandosi sulle verifiche della realtà e definendone il carattere teorico.

Ma Stalin non è quello accusato di genocidio per aver affamato il popolo ucraino… il cosiddetto “Holodomor”?
Sulla carestia in Ucraina negli anni ’30 ritengo utile la lettura del libro del belga Ludo Martens, pubblicato dall’editore Zambon, “Stalin, un altro punto di vista”, da cui si può dedurre che una connivenza internazionale che comprendeva anche il governo nazista era interessata a creare la drammatizzazione mediatica della situazione per interessi geopolitici.
Inoltre dalla lettura di questo libro si deduce che la situazione economica dell’epoca era condizionata da una conflittualità sociale gestita dai contadini ricchi anche in modo militare. Anche qui è necessaria una ricostruzione storica non deformata a cui anche l’Associazione sta lavorando.

Gli stalinisti cosa avrebbero votato alle elezioni politiche italiane dei giorni scorsi?
Non abbiamo la mappa che ci consenta di dire come coloro che si definiscono stalinisti votano oggi, mancando un partito unico di riferimento. Il dibattito su questo è aperto e registriamo posizioni differenti. Dal voto a Ingroia, a Grillo e all’astensionismo.

Carlo Cantini

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Ricordando Stalin…

24/02/2013

IL 60°ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI STALIN SARA’ RICORDATO IL 17 MARZO A FIRENZE SALA DEI FERROVIERI – STAZIONE S.M.NOVELLA

Quando è stata avanzata l’ipotesi di celebrare il 60° della morte di Stalin abbiamo accettato di discutere l’iniziativa ponendo due condizioni.
La prima è che non divenisse un terreno di riproposizione mascherata di ipotesi partitiche che, come la storia dimostra, si concludono sempre con maggiori divisioni tra i protagonisti, mancando di analisi concrete e di ipotesi strategiche di ripresa.
La seconda condizione è che l’incontro potesse divenire un’occasione di rilancio collettivo di un lavoro di informazione, dibattito e battaglia politica contro l’anticomunismo che sta dietro i teorici degli “orrori” del movimento comunista nel periodo 1924-1953, cioè il periodo di Stalin.
L’associazione Stalin sta partecipando, nel comitato preparatorio per l’incontro di Firenze, alla definizione delle modalità con cui esso sarà organizzato. Ci sembra che aldilà delle differenze si sia costruito un terreno comune per rendere positiva e utile la scelta di tenere la celebrazione del 60°, le cui modalità sono state definite nella riunione tenuta lo scorso 12 febbraio.
Invitiamo tutti i compagni dell’Associazione a segnalarci la loro partecipazione, che sollecitiamo vivamente, in modo che sia anche per noi un momento di incontro.

Luciano Bronzi
Segretario Associazione Stalin

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