Avvolti nelle fiamme

23/06/2009

Metal Daily

Gli In Flames, nati nel 1990 a Göteborg in Svezia, sono una delle band più discusse e criticate del panorama metal europeo a causa di alcune recenti svolte musicali, rappresentano comunque un importante punto di riferimento per schiere di appassionati di metal.
Insieme a Dark Tranquillity, At the Gates e ad altre band, gli In Flames hanno contribuito alla nascita, la crescita e lo sviluppo del metal scandinavo.
Nel 1994 pubblicarono Lunar Strain per la Wrong Again Records, l’album che unì il death metal scandinavo primordiale al folk caratteristico di quelle regioni, ad alcune sfuriate veloci tendenzialmente vicine al black metal e ad un approccio un più melodico.
Dopo l’EP Subterranean, pubblicato nello stesso anno, nel 1995 uscì il disco che ancora oggi viene considerata la migliore pubblicazione della band, The Jester Race e la band iniziò la collaborazione con l’etichetta Nuclear Blast.
Il disco fu un originale punto di mescolanza fra la melodia, l’attitudine, il feeling delle band heavy metal britanniche, la rabbia ed il canto in growl del cosiddetto melodic death metal già sentito nel precedente album, e spalancò le porte del successo europeo al gruppo.
Dopo il mini-CD Black-Ash Inheritance fu la volta del terzo album, l’acclamato Whoracle, nel quale si accentuarono ancor di più le influenze degli anni ottanta e fece guadagnare alla band sempre più complimenti da parte della stampa specializzata. L’ascesa della band rischiò di bloccarsi proprio quando, appena terminate le registrazioni di Whoracle, Ljungström (chitarra) e Larsson (basso) decisero di abbandonare.
La line-up subì numerosi cambiamenti fino a raggiungere una soluzione dirottando Björn Gelotte alla chitarra e Daniel Svensson venne assunto come nuovo batterista.
Nella primavera del 1999 venne pubblicato Colony, definitiva squadratura heavy metal degli In Flames, che venne lodato per la molta melodia e la grande potenza, oltre che per il growl di Fridén che molti considerano divenuto ormai ottimo, ma che riceve anche critiche per l’impronta poco innovativa e troppo impastata che porta Colony a venir definito un album di transizione non riuscito completamente. E’ comunque l’album più redditizio del gruppo che consente ai cinque di imbarcarsi in un tour mondiale di grande successo, comprendente anche gli Stati Uniti.
Dopo solo un anno uscì Clayman, album sempre fondato sul metal classico ma che sperimenta alcune soluzioni melodiche, generalmente più atmosferiche e tendenti a rendere più varie le canzoni; elogi e critiche sono gli stessi del precedente album, ma a causa della maggiore orecchiabilità viene ignorato dai fan più intransigenti della band.
Reroute to Remain (clicca qui per guardare il video di Cloud Connected)del 2002 rappresentò una svolta verso sonorità americane, ricche di groove e contaminate dalla scena metal alternativa statunitense. Questa svolta fece storcere il naso agli ammiratori del gruppo detrattori di questo genere; in molti casi gli In Flames vennero accusati di essersi venduti al nu-metal, ma da questo genere differivano molto per la proposta musicale e per le maggiori sperimentazioni. 
Lo sforzo successivo della band fu Soundtrack To Your Escape, ideale prosecuzione del nuovo corso della band, ma per alcuni versi ancora più diverso del precedente, mentre nel 2006 il quintetto ormai consolidato da diversi anni pubblicò Come Clarity nel quale si colgono l’enorme ispirazione per il genere metalcore americano, da cui derivano una grande pesantezza unita ad una melodia potente ma emotiva.
L’album viene definito una scarica di potenza e melodia, come per Colony, ma anche le critiche sono uguali e anzi, in alcuni casi lo si definisce un album poco originale.
In aprile 2008 è uscito l’ultimo album della band, il nono, intitolato A Sense of Purpose.
La loro ultima creazione è caratterizzato, sulla falsa riga dello stile di Come Clarity, da minestre Swedish Death ben servite e da scream piuttosto potenti, ma non tralascia chiare ed evidenti innovazioni e riporta alla luce, a tratti, il cantato in growl.


Guarda il video del brano “Take this life” tratto dall’album Come Clarity.

lombatti_mar24