Berlusconi non è più senatore

27/11/2013
h.18.00


Berlusconi decaduto. E’ questo l’epilogo di una lunga maratona iniziata di fatto con la votazione nella notte del maxiemendamento alla legge di stabilità, con 171 sì e 135 no.

“Essendo stati respinti tutti gli ordini del giorno presentati in difformità dalla relazione della Giunta per le Immunità che proponeva di non convalidare l’elezione di Berlusconi la relazione della Giunta deve intendersi approvata”. Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso confermando la decadenza del Cav da senatore. A prendere il posto di Silvio Berlusconi al Senato è il primo dei non eletti in Molise per il Pdl Ulisse Di Giacomo.

“E’ un giorno amaro e di lutto per la democrazia”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi parlando a piazza del Plebiscito. ”Il Senato di sinistra con il suo potere ha ordinato al tempo di fare freddo”, ha detto Berlusconi aprendo il suo comizio davanti palazzo Grazioli. La magistratura vuole “la magistratura via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese”, ha aggiunto Berlusconi ai militanti di Forza Italia a via del Plebiscito. “Quando la sinistra non è al potere la magistratura fa di tutto per farla tornare al potere”. ”Noi siamo moderati. Si sono scagliati contro questa manifestazione ma vogliamo tranquillizzarli: questa è una manifestazione legittima e pacifica”.
”La sentenza sui diritti Tv è una sentenza che grida vendetta davanti a dio e agli uomini”: così Silvio Berlusconi nel suo comizio a via del Plebiscito. Quella sentenza, ha aggiunto, ”è basata solo su teoremi e congetture e su nessun fatto o documento o testimone”. “Sono assolutamente sicuro che il finale di questi ricorsi sarà il capovolgimento della sentenza con la mia completa assoluzione”, ha detto Berlusconi ai militanti di Fi a via del Plebiscito ribadendo la volontà di presentare domanda di revisione del processo Mediaset.
”Non ci ritireremo in qualche convento, noi stiamo qui, restiamo qui, resteremo qui”: così Silvio Berlusconi dal palco. “Nessuno di noi può stare più tranquillo sui propri diritti, sui propri beni e la propria libertà. E allora restiamo in campo. Non disperiamoci se il leader del centrodestra non sarà più senatore: ci sono altri leader di partito che non sono parlamentari e mi riferisco a Renzi e Grillo che dimostrano che anche da fuori si può continuare a battersi e combattere per la nostra libertà”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al comizio davanti a Palazzo Grazioli. ”Oggi brindano perché sono riusciti a portare l’avversario davanti al plotone d’esecuzione: sono euforici, lo aspettavano da venti anni… ma non credo abbiano vinto la partita della democrazia e della libertà”: così Silvio Berlusconi.
“Ci diamo un appuntamento preciso: l’8 dicembre ci incontriamo per festeggiare i primi mille club che si stanno fondando in Italia”: cosi’ Berlusconi ai militanti di Forza Italia che manifestano a Via del Plebiscito.”Altri se ne sono andati… ma noi siamo rimasti qui, siamo sicuri di essere la parte giusta, sicuri che non tradiremo mai i nostri elettori”, ha detto il Cavaliere che ha fatto un implicito riferimento ad Alfano e al Nuovo centrodestra. La folla ha rivolto un lungo buuuuu agli alfaniani e il Cavaliere ha chiosato: “Interruzione ruvida ma efficace”.
I senatori di Forza Italia hanno cominciato a invocare il nome di Silvio Berlusconi nell’aula del Senato, durante le dichiarazioni di voto sulla sua decadenza. Dopo l’intervento di Annamaria Bernini, i senatori di Forza Italia si sono tutti alzati in piedi, gridando ‘Silvio, Silvio’, ritmando il nome con il battito delle mani.
Secondo gli organizzatori della manifestazione di Forza Italia che si è appena conclusa a Via del Plebiscito, i militanti presenti erano 20 mila. (ansa)

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Le emozioni e le suggestioni legate a questo momento sono sicuramente molte. Mi si consenta di partire dalle emozioni: ho vissuto in ogni passaggio, nella giunta delle elezioni e in aula, questa vicenda di portata sicuramente storica. Mi sono sentito fortunato e ho sentito tutto il peso della responsabilità che il ruolo comportava. Ho trattato la questione di assoluta rilevanza politica nella sua dimensione naturale, quella giuridica. Lo testimonia, da ultimo, l’intervento che ho depositato oggi in aula. 

Le suggestioni sono tutti politiche. L’attenzione si accentra su un presidente del consiglio del peso di Silvio Berlusconi dichiarato decaduto dal seggio parlamentare: un epilogo particolarmente teatrale, del quale non deve valutarsi l’apparenza ma la sostanza politico – costituzionale. E non sfugge a nessuno che oggi si è ripristinato il principio della legge uguale per tutti, ponendo fine ad un ventennio nel quale la legge è stata più uguale per una persona, a cominciare dalla non applicazione della norma sulla ineleggibilità dei titolari di concessione radiotelevisiva. 

Se ne vuole una ulteriore conferma? La pretesa di non applicare la legge Severino, pur approvata dallo stesso Silvio Berlusconi e quella, non meno grave, di piegare il ricorso alla corte costituzionale e alla corte di giustizia europea agli interessi propri, trasformandone natura e funzione. Adesso è possibile e doveroso che la cronaca politica si concentri sulle drammatiche questioni sociali ed economiche. A ciò bisogna tendere in modo deciso e fattivo. Adesso il governo può e deve avere uno scatto di orgoglio e il parlamento deve fare celermente la sua parte a partire dalla legge elettorale e le riforme costituzionali.


Giorgio Pagliari

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Decadenza Berlusconi, dopo 20 anni finalmente è stato inchiodato alle sue responsabilità, quello di oggi era solo un atto dovuto. Ma c’è molto poco da gioire, il parlamento pullula ancora di persone che vogliono distruggere la Costituzione Italiana, pregiudicati e portatori di interessi privati. Non potremo esultare fino a che non trionferà la Politica e fino a che gli interessi delle lobby e dei centri di potere permarranno nel Parlamento. La giornata odierna deve essere l’inizio di una presa di coscienza civica che dia una spinta al rinnovamento della Politica e alla pulizia del Parlamento. 


Il popolo viola di Parma

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