
Europa, Costituzione, lavoro. Fra gli altri temi toccati nello scenario della Biblioteca San Giovanni, Pier Luigi Bersani ha insistito fortemente su questi, accomunandoli in una parola: integrazione. Integrazione come opposto di frammentazione, caratteristica che mina fortemente, appunto, il nostro Continente, il welfare che storicamente ci appartiene e i valori fondamentali su cui poggia la democrazia.
In 250, di cui 50 under 25, hanno assistito all’incontro con l’esponente della sinistra PD organizzato dall’Associazione di promozione sociale Prospettiva con in prima linea il segretario organizzativo Michele Mendi. L’introduzione, che ha centrato perfettamente il titolo dell’incontro ‘Ventotene, Parma, Bruxelles’, è toccata alla presidente Emma Nicolazzi Bonati, sul palco insieme all’ex presidente di ESN Martina Bellatore, che prima di sollecitare con diverse domande l’ospite ha sottolineato come sia ‘necessario rafforzare l’identità europea partendo da quei valori attorno ai quali l’Europa stessa è nata’.
Ecco, appunto, Ventotene: ‘A me piace ricordarla – ha detto Bersani – non solo perché patrimonio sorgivo dell’Europa, ma anche come insieme di teste pensanti della Resistenza italiana’. Quindi un’accusa alla concezione sempre più attuale di Europa: ‘Si rischia il distacco dall’opinione pubblica se non si mette a fattor comune un’idea di welfare’. In tutte le azioni, anche quella di stretta attualità riguardante la difesa comune: ‘Comprare armi senza un processo di integrazione aumenta la frammentazione dei Paesi e non fa raggiungere l’obiettivo indicato’.
Poi il lavoro. Secondo Bersani c’è bisogno sempre più di una piattaforma legislativa a 360 gradi, che riguarda cioè salari, precariato, formazione e sicurezza ‘per fare sponda al salto tecnologico a cui è sottoposto oggi il mondo del lavoro’.
Molto connessa al lavoro la nostra Costituzione: ‘Rischiava di rimanere un pezzo di carta, poi le recriminazioni di operai e braccianti hanno creato anche nel ceto medio un movimento di opinione pubblica a difesa di quelle persone che chiedevano lavoro. E i partiti furono bravi a interpretare il sentimento’.
Infine, una battuta sul referendum: ‘Hanno sempre un’altra funzione rispetto a quella che ci appare, di lanciare cioè un tema, di aprire uno squarcio. Lavoro e cittadinanza, che sono i due temi referendari di oggi, non rappresentano solo quesiti ma un’idea di Italia che vogliamo, fondata sulla dignità’.