
Dare organicità e una risposta omogenea a un settore che è già un grande patrimonio economico e sociale e lo può diventare ancora di più.
Con questo obiettivo nasce e viene riconosciuta la filiera brassicola regionale con incentivi allo sviluppo della coltivazione e della lavorazione delle materie prime per la produzione birraria, in particolare luppolo e orzo.
C’è il via libera anche alla vendita diretta e alla somministrazione in loco. Daffadà: “Il frutto di un percorso virtuoso di collaborazione che ha coinvolto produttori, agricoltori, territorio e al quale ho partecipato fin dalle prime battute. Accolto il mio emendamento che riconosce la premialità alle attività nelle aree periferiche”.
È stata approvata all’unanimità la legge regionale di valorizzazione dei microbirrifici agricoli e artigianali. Relatrice in Aula Francesca Marchetti (PD), primo firmatario Matteo Rancan (Lega).
“Il sistema dei microbirrifici rappresenta uno spaccato di innovazione, varietà e qualità con nuove prospettive occupazionali in particolare per i giovani e merita riconoscimento e valorizzazione. Era il 2021, quasi tre anni fa quando abbiamo iniziato a ragionare insieme sulla possibilità di intervenire per supportare attivamente questo settore – commenta a caldo il consigliere Daffadà – ho partecipato a questo percorso lungo ma denso di soddisfazioni e incontri che mi ha offerto l’occasione di andare alla scoperta di esperienze di grande valore del territorio di tutta la provincia. Ne abbiamo una ventina dall’Appennino alla Bassa. Con loro ho ragionato di progetti e prospettive e di questo progetto di legge che si stava costruendo. Ho trovato molta attenzione e voglia di partecipazione e con piacere ho raccolto le loro sollecitazioni e i suggerimenti che poi hanno trovato posto nel testo che oggi è stato approvato e in cui è stata inserita su mio emendamento la premialità per le aree interne e montane della nostra regione, dove queste realtà imprenditoriali potrebbero contribuire a riattivare interi territori”.
La Legge che identifica come microbirrifici quelli con produzione entro i 10.000 ettolitri l’anno e mette a bilancio inizialmente risorse per 50.000 euro.
“C’è l’accordo tra tutte le forze per arrivare allo stanziamento importante di 200.000 euro in fase di assestamento – anticipa Daffadà – intanto il testo ci consente di semplificare l’attività e in vista della stagione estiva aprire le porte dei birrifici alla consumazione. In quei luoghi non si farà solo somministrazione ma racconto della cultura del territorio”.
“Questo è un punto di partenza per ulteriori sviluppi – prosegue Daffadà -. Penso al tema dello sviluppo di malterie regionali certificate, sul modello dei caseifici cooperativi, che potrebbero consentire di accorciare ulteriormente la filiera o al tema delle analisi scientifiche aprendo la strada a collaborazioni con le Università, con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e con l’Efsa. Anche la sinergia con il settore turistico e la creazione di percorsi dedicati per la degustazione potranno unire territorio, tradizione, cultura e artigianalità”.
La nuova legge ha tra gli obiettivi la qualificazione delle competenze professionali degli operatori, l’istituzione del registro dei micro-birrifici, il sostegno alla divulgazione delle tecniche applicate, delle produzioni realizzate e dei requisiti di manualità e professionalità insiti nelle lavorazioni; lo sviluppo dell’associazionismo e della cooperazione tra imprese di produzione di birra artigianale e imprenditori agricoli e della filiera; la promozione di una corretta informazione al consumatore, il sostegno alla ricerca e al miglioramento delle condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione dell’orzo, del luppolo, del malto e dei loro derivati, promuovendo la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse locali.
“Un lavoro corale e bipartisan di sostegno al fermento brassicolo emiliano-romagnolo – dichiara il vice direttore di Unionbirrai, Andrea Soncini – Del resto, l’approvazione unanime di oggi rappresenta la quintessenza degli aspetti socializzanti e conviviali intrinseci alla birra. Ringraziamo l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, i consiglieri Matteo Rancan e Francesca Marchetti, rispettivamente promotore e relatrice del provvedimento, e tutte le forze politiche che hanno compreso il valore di una norma da noi fortemente auspicata. L’Emilia-Romagna si candida così a sostenere e promuovere concretamente la filiera brassicola regionale”.
“Riteniamo la norma un ottimo punto di partenza per elaborare politiche in grado di sostenere ancor di più i produttori di birra – aggiunge Federico Bianco, referente regionale Unionbirrai Emilia-Romagna – non solo per quel che concerne la promozione verso i consumatori ma anche dal punto di vista formativo degli operatori e per interventi strutturali di ammodernamento e rinnovamento degli impianti affinché si possa contare sempre su una produzione regionale all’avanguardia”.