Bocchi (FdI): “L’aeroporto si deve sviluppare solo per traffico passeggeri e non cargo”

L’aeroporto di Parma rappresenta una risorsa per la città e per tutta l’Emilia Occidentale, nessuna struttura simile è presente nelle provincie limitrofe, parliamo però soprattutto di un aeroporto passeggeri che deve proseguire il suo sviluppo in questa direttrice.

Un aeroporto che, a seconda della sua natura e del tipo di crescita che lo caratterizzerà, influenzerà il futuro, non solo della zona nord della città, ma di tutta Parma. Avere a disposizione un aeroporto internazionale, in un momento dove la rapidità dei trasporti rappresenta sempre più una caratteristica indispensabile per attrarre turismo ed investimenti, può essere la chiave di volta per portare Parma nel mondo ed il mondo a Parma. Per questo motivi è corretto potenziare la struttura aeroportuale, ma dimensionando i progetti pensando alle necessità dei voli passeggeri e non a quelle degli aerei Cargo.

Pensiamo in questi termini in quanto la presenza di un importante aeroporto passeggeri permetterà di poter sviluppare nella zona del complesso fieristico un importante polo intermodale, caratterizzato appunto dalla presenza dell’aeroporto e della stazione dell’alta velocità. La presenza di queste due moderne e interdipendenti infrastrutture determinerà anche il destino del nostro polo fieristico. Parma non ha interesse a sviluppare una vocazione logistica già presente a Piacenza e a Malpensa (oggetto di un ulteriore piano di sviluppo e che rappresenta il 70% dei trasporti cargo italiani): significherebbe più inquinamento, più consumo di suolo, peggioramento della qualità della vita nella frazione di Baganzola e aree limitrofe. Un aeroporto ben connesso potrebbe invece trovare la necessaria sostenibilità solo col traffico passeggeri.

Se questo è l’orientamento di Fratelli d’Italia, non ideologico ma riferito ad una valutazione del rapporto costi-benefici, ci preme precisare che il piano di sviluppo in chiave cargo del nostro aeroporto è frutto essenzialmente di un accordo Stato – Regione, istituzioni dal cui governo Fratelli d’Italia è estranea. Il comune, per quanto possa giocare un ruolo politico importante, ha un ruolo marginale in questa decisione, potendosi limitare ad un diniego non vincolante nell’iter amministrativo. Chi oggi è al governo dell’Italia (tutti tranne Fratelli d’Italia) e della regione (il PD) si dovrebbe assumere la responsabilità di tale scelta davanti agli elettori. Potremmo promettere, come fece qualcuno in passato, che “dovranno passare sul nostro cadavere prima di…” ma noi siamo una forza seria e responsabile. Insomma, l’impressione è che coloro che oggi affermano di “voler chiudere le porte” è responsabile del fatto che purtroppo “i buoi siano già scappati”.

Priamo Bocchi – Candidato sindaco Fratelli d’Italia

 

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