
“Sabato 7 Dicembre vi aspetto tutte e tutti in Piazza Maggiore. È importante esserci. Perché mai come stavolta è in gioco il futuro della nostra regione. Perché #siamoEmiliaRomagna e insieme possiamo fare la differenza, come sempre è accaduto nei momenti più importanti della nostra storia.”
Lo scrive il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna.
“I nostri avversari pensavano di poter arrivare qui dicendo di voler liberare questa terra. Ma l’Emilia-Romagna si è già liberata 74 anni fa con una Resistenza di popolo, pagando un prezzo altissimo per conquistare la #democrazia. Libertà e democrazia sono parole importanti e non possiamo permettere che siano contraffatte. Quindi, no grazie.
Serve l’impegno di tutti, perché è con l’impegno di tutti che siamo diventati quello che oggi è e rappresenta l’Emilia-Romagna in Italia e nel mondo.
Eravamo una delle terre più povere del Paese e in pochi decenni abbiamo costruito con le nostre forze una delle regioni più ricche d’#Europa. Da cinque anni siamo la prima regione per crescita e #occupazione, a partire da quella femminile. A chi dice che qui può lavorare e fare impresa solo chi è raccomandato o ha una tessera rispondiamo che siamo donne e uomini liberi e pretendiamo rispetto.
Siamo una terra aperta e accogliente: chi viene qui per turismo, o per lavorare e studiare, lo vede bene. E anche per questo ogni anno attraiamo sempre più turisti, più investitori e più giovani formati, in un Paese dove purtroppo il segno di questi flussi è opposto. Non siamo una terra di muri, siamo una terra di ponti. Vorrebbero farci tornare indietro, noi vogliamo andare avanti insieme.
Qui sono nati gli asili nido e ora vogliamo renderli un diritto per tutte le bambine e i bambini, senza distinzioni di reddito. Qui abbiamo costruito le prime reti di protezione sociale e ora vogliamo estenderle perché nessuno deve restare escluso. Qui abbiamo l’università più antica del mondo e ora vogliamo assicurare il diritto allo studio a tutte le ragazze e ai ragazzi, perché il sapere e la conoscenza siano nelle mani di tanti, non di pochi. Qui sono nati i primi quartieri artigiani e ora investiamo sui distretti e sulla produzione più avanzata che esportiamo in tutto il mondo. Perché come produciamo noi non lo sa fare nessuno e perché siamo contro i dazi e le guerre commerciali che nella storia hanno spesso portato alle guerre armate.
Qui la ricchezza prodotta la redistribuiamo meglio che altrove, in particolare attraverso servizi di qualità. Si chiama efficienza, certo, perché a noi piacciono le cose fatte bene, fatte come si deve. Ma prima ancora si chiama giustizia sociale, perché per noi la libertà e il progresso sono tali solo se riducono le distanze tra i primi e gli ultimi della fila. E se in pochi anni abbiamo dimezzato la disoccupazione ora dobbiamo costruire lavoro di qualità, per assicurare a ciascuno un reddito dignitoso, diritti e sicurezze.
Perché il lavoro per noi è dignità.
Qui sentiamo il dovere di preservare il pianeta per le generazioni più giovani, per i nostri figli e per i nostri nipoti. A fronte di una destra che ancora oggi si ostina a negare i cambiamenti climatici, rispondiamo che è venuto il tempo di assumersi le proprie, di cambiare i nostri stili di vita, i nostri consumi, il nostro modo di produrre. Vogliamo realizzare gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni unite e ci impegnano a realizzare quei cambiamenti che sappiamo essere urgenti e necessari per la piena #sostenibilità della nostra società.
Non siamo migliori degli altri. Però abbiamo sempre fatto la differenza, per noi e per gli altri, questo sì. E siamo orgogliosi della nostra identità, dei nostri #valori di #libertà e #solidarietà su cui abbiamo costruito insieme l’Emilia- Romagna.
Pensiamo che il #merito debba premiare i più capaci e volenterosi. Ma prima ancora crediamo che un diritto è tale solo se è per tutti, altrimenti si chiama privilegio. E pensiamo che una società è giusta solo se non divide tra ricchi e poveri nella #scuola, nella #salute e nell’#assistenza. Si chiama #uguaglianza.
È il momento di riprenderci tutti insieme il nostro futuro. Non consegniamo la nostra regione a chi non la conosce e la vorrebbe chiudere alzando muri, a chi alimenta odio e fomenta paure. La politica serve per unire, non per dividere.
Per questo il 7 dicembre dobbiamo scendere in piazza tutti insieme, con orgoglio e coraggio, per prepararci alla sfida del voto regionale del prossimo 26 gennaio, dove in gioco c’è tutto questo.
Siamo Emilia-Romagna e insieme, ancora una volta, possiamo fare la differenza. Per noi e anche per gli altri.
Siamo Emilia-Romagna e non c’è una sola ragione al mondo per rinunciare a quello che siamo.”