Boschi di Carrega: interrogazione di Europa Verde alla giunta regionale sulla messa in vendita del “Casino dei boschi”

SMA MODENA
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Dopo essere intervenuto sulla grave svendita dell’area di Ortazzo e Ortazzino all’interno del Parco Delta del Po, oggi il gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa regionale accende i riflettori su un’altra importante zona naturalistica dell’Emilia-Romagna: il Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega, in provincia di Parma. Il Parco è ricompreso nei “Parchi del Ducato” e dal 2012 è gestito dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale. Nel Parco, in via Olma 2 a Sala Baganza, si trova il “Casino dei Boschi”, un edificio dalle forme neoclassiche, oggetto di una procedura di vendita decisa dall’Ente di Gestione per favorire la sua riqualificazione e destinazione a nuovo utilizzo. Per fare chiarezza su tale procedura e sul destino di un bene così prezioso oggi in mani in parte pubbliche, la capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni ha depositato oggi un’interrogazione alla Giunta regionale.

Con la deliberazione del Comitato Esecutivo n° 22 del 14 marzo 2023 l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale ha approvato l’alienazione della porzione del compendio immobiliare denominato “Casino dei Boschi” fissando in tre milioni di euro il prezzo a base d’asta e offerte entro il 31 di luglio. Da quanto si legge nella documentazione relativa alla suddetta alienazione pubblicata sul sito dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale, “Tale provvedimento ha l’obiettivo enunciato di individuare un soggetto che possa effettuare considerevoli investimenti necessari per la riqualificazione strutturale e funzionale del compendio, onde adibirlo a nuovo utilizzo scongiurandone l’altrimenti irreversibile declino”.

Il “Casino dei Boschi” è un tutt’uno monumentale di villa e giardino all’inglese che Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma (1816-1847) e seconda moglie di Napoleone Bonaparte, volle come propria residenza extraurbana, su progetto dell’architetto di corte Nicolò Bettòli (lo stesso del Teatro Regio di Parma). Attualmente il complesso del “Casino dei Boschi” è in parte di proprietà privata e in parte pubblica. Oltre alla parte nobile, la villa di Maria Luigia conta un lungo colonnato (chiamato “Prolunga”) al centro del quale si trova il “Casinetto” (edificio con orologio e torre campanaria che un tempo ospitava il teatrino di corte), lo storico giardino all’inglese, inscindibile trait d’union fra la villa e i boschi circostanti, un complesso di rustici e un originario “corpo di guardia”, due ghiacciaie. Rispetto al Casinetto, la parte sud del complesso della Villa è di proprietà privata, cioè dei Principi Carrega, mentre la parte nord della Prolunga, il Casinetto, i rustici e le due ghiacciaie sono di proprietà pubblica, cioè dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale.

 

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Il Giardino all’inglese, ora diventato Parco Monumentale, è formato soprattutto di sempreverdi: ospita abeti (greci, del Caucaso, di Douglas) cipressi di Lawson, tuie, cedri di varie specie che si mescolano a enormi platani, lecci e tassi. Conserva inoltre alcuni esemplari monumentali, tra cui un enorme tasso ed una sequoia nei pressi del Casino. Grazie ad una convenzione con i proprietari, è consentita la fruizione al pubblico del Parco Monumentale. L’interno della villa non è visitabile, mentre al giardino si accede con escursione guidata, a piedi o in carrozza. Lo splendido complesso inoltre ospita varie manifestazioni ricreative e culturali, quali spettacoli teatrali, concerti e camminate: ulteriori occasioni per fruire della bellezza del luogo.

L’istituzione del “Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega”, il primo dell’Emilia-Romagna, risale al 1982, ma il movimento che portò alla sua formazione nacque addirittura una decina d’anni prima, all’inizio degli anni ’70, quando i Comuni della zona e la Provincia di Parma diedero vita a un Consorzio per frenare la lottizzazione in atto all’interno dei boschi e preservare così questa zona per renderla fruibile al pubblico. Il Consorzio che gestisce il Parco, di cui fanno parte la Provincia di Parma e i Comuni di Parma, Collecchio, Felino, Fornovo e Sala Baganza, ha proceduto nei decenni all’acquisto dei terreni, che sono stati destinati alla libera fruizione da parte del pubblico, e immobili in cui sono state realizzate le strutture del Parco, dagli uffici ai centri visita.

“Condivido le preoccupazioni dell’Associazione di promozione sociale “Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega” che ha espresso incredulità nei confronti dell’amministrazione del Parco Regionale che in questi ultimi venticinque anni ha letteralmente abbandonato a se stesso e al conseguente suo degrado questo straordinario patrimonio monumentale storico, artistico, architettonico, naturalistico e paesaggistico” dichiara Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa. “Per questa ragione oggi ho depositato un’interrogazione in Assemblea legislativa per chiedere chiarimenti alla Giunta regionale in merito alla procedura di alienazione del compendio immobiliare denominato “Casino dei Boschi”. In particolare, ho chiesto in quale fase si trovi la procedura di alienazione considerato che il bando prevedeva la presentazione di offerte entro la fine di luglio e ho chiesto se la Regione condivida la decisione di mettere all’asta tale bene o se, al contrario, non ritenga opportuno adoperarsi e come affinché il compendio immobiliare denominato “Casino dei Boschi” rimanga di proprietà dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, vista la storia e soprattutto la posizione in cui esso si trova, incastonato nel cuore del “Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega”.

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