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05/11/2010
h.18.00
Il sindaco Pietro Vignali, capofila dei primi cittadini promotori della Carta di Parma per la Sicurezza urbana, plaude alle misure introdotte dal ministro Maroni questa mattina in Consiglio dei Ministri. “Una conferma – spiega Vignali – della collaborazione tra i sindaci della Carta di Parma e il ministro”.
Il riferimento, da parte del sindaco di Parma, è in particolare sulle misure che vedono rafforzata l’azione dei primi cittadini, con il Prefetto che disporrà il concorso delle forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze: “Questo passaggio normativo apre una nuova stagione per le politiche di sicurezza urbana. Proporrò un incontro al Prefetto per discutere insieme le priorità e condividere con lui tutto il sistema delle ordinanze sindacali”.
L’applicazione da parte di tutte le forze dell’ordine delle ordinanze sindacali è stata infatti una delle richieste principali dei primi cittadini al Ministro, nel corso dell’incontro a Parma di giugno: “Sono state mantenute le promesse fatte da Maroni durante l’ultima riunione – conclude Vignali – che rispondono alle esigenze dei sindaci in tema di sicurezza urbana”.
Ma non solo. Circa una settimana fa il sindaco Vignali scriveva al Prefetto sull’applicazione della direttiva europea circa la libera circolazione dei cittadini comunitari e l’obbligo di registro all’anagrafe entro tre mesi dall’arrivo in una città.
Questa mattina la notizia di una delega al Governo per nuove definizioni delle procedure del permesso di soggiorno e introdotta l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico, se questi permane sul territorio nazionale in violazione di quanto prevede la Direttiva 38/2004 sulla libera circolazione dei cittadini comunitari: “E’ un elemento importante per la sicurezza urbana e per la dignità delle persone – ribadisce Vignali – bene ha fatto Maroni ad affrontarlo in Consiglio dei Ministri”.
Sull’approvazione di un decreto-legge recante misure urgenti in materia di sicurezza interviene anche l’assessore alla Sicurezza Fabio Fecci: “Se la direttiva europea sulla libera circolazione dei cittadini degli Stati membri prevede per i cittadini comunitari l’obbligo di registro all’anagrafe entro tre mesi dall’arrivo in una città, di dimostrare di avere un lavoro o perlomeno di essere iscritti alle liste di collocamento, di avere un reddito e una assicurazione sanitaria, un motivo ci sarà, e mi pare che sia anche piuttosto ovvio.
Stiamo parlando di elementi basilari per garantire la vita dignitosa di un qualsiasi essere umano. Se le persone comunitarie che stanno sul nostro territorio non hanno interesse ad ottenere questi requisiti, allora, probabilmente, stanno qua per fare dell’altro.
Mi viene da sorridere anche quando sento gli esponenti leghisti di Parma affermare che su questi temi tutte le idee applicate sono farina del loro sacco. Su argomenti così importanti, che regolano la vita e la sicurezza delle nostre città, non esistono azioni o comportamenti legati ai partiti politici, esiste solo la politica del fare, che noi mettiamo in atto ogni giorno, dando dei risultati concreti per contrastare la microcriminalità. E questo grazie alle Forze dell’ordine e alla Polizia municipale.
Credo che anche il tentativo di voler far passare le considerazioni espresse dal Sindaco come affermazioni di carattere razzista sia assolutamente inopportuno: qui non stiamo facendo distinzioni sulla razza o sul colore della pelle, stiamo semplicemente dicendo che chi preferisce vivere di espedienti senza adattarsi alle regole comuni, non può continuare a restare impunito, anche per tutelare di chi viene in Italia e rispetta le regole”.