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29/05/2012
h.17.50
Anni ’80. La breakdance è una disciplina di ballo della cultura hip hop sviluppato dalle comunità giovanili afro-americane e latinoamericane del Bronx a partire dal 1968.
Dj Kool Herc coniò il termine per identificare i giovani che ballavano scendendo “a terra”, durante i suoi breaks musicali nelle feste di strada del 1972.
A partire dagli anni ottanta il b-boying si è diffuso in tutto il mondo, evolvendo la sua tecnica con mosse sempre più spettacolari, e associando la sua pratica ad un vero e proprio stile di vita, di stampo hip hop.
Lo stile d’abbigliamento definisce il proprio stile di ballo e di vita. Per questo reperire e personalizzare capi d’abbigliamento è una delle attività caratteristiche di chi vive la cultura della breakdance La personalizzazione generalmente avviene tramite l’applicazione di scritte e loghi simboleggianti la crew di appartenenza o il proprio “alias”; l’abbinamento di colori fra i vari capi, utilizzando accessori come larghi lacci da scarpe, t-shirt sportive, cappelli a visiera o cuffia.
Oltre che dal fattore estetico, l’abbigliamento è condizionato dal fattore pratico, in relazione ai tipi di movimenti da eseguire. Sono capi d’abbigliamento diffusi: scarpe da ginnastica, tute di nylon, cappelli di lana, pantaloni jeans.
Guarda il video del film “Breakdance” del 1984 e la sfida a colpi di break-dance nell’underground di una metropoli americana degli anni ’80…
L’abbigliamento in queste immagini rappresenta vere e proprie gemme dal passato…
Andrea Marsiletti