Burundi, inaugurato il cantiere di Maison Parma

18/05/2009
h.10.30

Hanno preso il via i lavori di realizzazione di Maison Parma, il centro agroalimentare pensato dall’associazione parmaalimenta a sostegno della sicurezza alimentare e della generazione di reddito della popolazione burundese.
Maison Parma sorgerà nella zona di Kinama, a nord della capitale del Burundi Bujumbura, e costituirà un centro di servizi per gli agricoltori della zona in grado di offrire servizi amministrativi, tecnici e formativi ai propri associati.
I lavori di realizzazione della struttura saranno eseguiti dall’impresa ECRB, rappresentata dal Console Italiano in Burundi Guido Ghirini il quale proprio ieri ha sottoscritto il contratto di appalto con la rappresentante legale di parmaalimenta in Burundi, madame Yolande Ntigahera.
All’inaugurazione del cantiere erano presenti per la sede di Parma dell’associazione la coordinatrice Francesca Cena, Joseph Nindorera e il geometra Giancarlo Gelmi, insieme a Mamerique e Dorothée della sede burundese di parmaalimenta.
Il momento inaugurale ha visto anche la partecipazione delle realtà locali: oltre all’amministratore del comune di Kinama e a Prime Nindamutsa, dell’impresa burundese Sogem, che ricoprirà il ruolo di direttore del cantiere, era presente anche un gruppo di ragazzi burundesi che seguono un corso per saldatori del progetto Lapis – lavoro per inclusione sociale.
L‘avvio dei lavori è stato festeggiato nell‘ufficio burundese di parmaalimenta con un piccolo brindisi durante il quale Yolande Ntigahera ha espresso l’augurio che la costruzione del centro possa terminare in breve tempo in modo da poter essere messo al più presto al servizio dello sviluppo della popolazione burundese. Anche Guido Ghirini, ha manifestato il proprio entusiasmo riguardo la costruzione di Maison Parma e si è augurato che la collaborazione tra l’impresa ECRB e parmaalimenta possa essere “la prima di una lunga serie”.
Questa prima fase di lavori, la cui conclusione è prevista per il prossimo dicembre, porterà alla realizzazione di una parte del centro che comprenderà tre spazi: una sala polivalente che sarà utilizzata per la formazione della popolazione e come sede organizzativa per le cooperative di filiera, la zona degli hangar in cui si svolgeranno le attività di stoccaggio di sementi e alimenti e in cui si procederà alla trasformazione dei prodotti coltivati. Saranno così attivate le filiere anche per quanto riguarda la trasformazione del riso, della manioca e dell’ ortofrutta.
Una parte della struttura, infine, sarà dedicata alla Banca di Maison Parma, l’istituto di microfinanza riconosciuto dalla Banca Centrale burundese, che sostiene l’accesso al credito per circa 400 piccole imprese e alla banca delle sementi di parmaalimenta che, in collaborazione con la FAO e AVRDC, sostiene la produzione agricola per più di 500 realtà agricole tra piccoli agricoltori e associazioni di contadine e contadini. La costruzione di Maison Parma seguirà principi di sostenibilità ambientale ed energetica, utilizzando fonti di energia rinnovabili e tecnologie appropriate.
Questo per me e tutta parmaalimenta, ma anche per tutte le persone che in questi anni ci hanno seguito e sostenuto, è un momento importante – ha dichiarato il presidente dell’associazione Silvia Marchelli lavorare concretamente nella lotta alla povertà con un progetto di cooperazione economica in uno dei paesi più poveri in reddito del mondo è un lavoro duro e difficile. Sono contenta che i lavori di Maison Parma abbiano inizio – ha continuato – questo è un segno concreto e serio di come un territorio, quello di Parma, sia pronto a spendere le proprie risorse umane e finanziarie nei confronti dei più poveri del mondo. Questo è un segno di grande responsabilità sociale.
Il centro agroalimentare di Maison Parma è atteso dalle contadine e i contadini africani per avere un luogo in cui costruire, insieme ai cittadini di Parma e della sua Provincia, un futuro migliore con meno fame e più diritti. Per tutti
”.
Il vicepresidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari ha espresso soddisfazione “per questo risultato importante portato avanti con l’impegno della Fondazione Cariparma e delle amministrazioni del territorio di Parma e della sua Provincia, tra cui i comuni di San Secondo e Collecchio che sono soci dell’associazione parmaalimenta.
La soddisfazione è tanta, mi auguro che questo possa essere un buon inizio che possa avere una proficua continuazione con la costante collaborazione del territorio di Parma nei confronti di questa popolazione
”.
L’attenzione e l’impegno del nostro territorio sia nei confronti della popolazione burundese che nella lotta alla povertà è stata sottolineata anche da Ferdinando Sandroni, delegato alla Cooperazione Internazionale per il Comune di Parma, che ha dichiarato: “Attraverso il progetto Maison Parma, il Comune di Parma condivide con parmaalimenta una comunanza di intenti, una visione strategica e partecipata del territorio di Parma nell’ambito di una cooperazione realmente decentrata. Siamo lieti ed orgogliosi di questo progetto che prevede la costruzione di un centro agroalimentare in Burundi, che diventerà punto di riferimento non solo per il Burundi ma per tutta la zona dei grandi laghi.
Attraverso questo progetto innovativo, il territorio di Parma vede il proprio ruolo rafforzato nell’ambito dei temi della lotta alla fame, del diritto ad una alimentazione per tutti e dello sviluppo sostenibile. Un progetto come Maison Parma
– ha aggiunto Sandroni – che vede l’interesse per un co-finanziamento del Ministero Affari Esteri e di Organismi internazionali come la FAO può interpretare meglio la volontà del Comune di Parma di innovazione e internazionalizzazione per il nostro territorio, chiamato a cogliere importante sfide future, quelle stesse sfide che ci permetteranno di rafforzarci e di portare il nome di Parma in primo piano sulla scena internazionale per la lotta alla fame e alla povertà”.
La realizzazione di Maison Parma è stata resa possibile anche grazie al contributo della Fondazione Cariparma. “Esprimo pieno compiacimento per il risultato raggiunto – dichiara  il Presidente Carlo Gabbiun obiettivo che evidenzia la profonda attenzione della Fondazione Cariparma verso i Paesi poveri o in via di sviluppo, là dove ancora i bisogni primari sono un’emergenza. Questo intervento  – continua Gabbi – si aggiunge ad altri realizzati o in corso di realizzazione in “Paesi terzi” quali il Camerun, la Sierra Leone e l’importante progetto Fondazioni4Africa in Senegal e Uganda”.
Viva soddisfazione è stata infine espressa da chi ha materialmente progettato Maison Parma, gli architetti Lorenzo Giuffredi e Federica Guareschi la quale ha dichiarato “sono contenta per la partenza del cantiere e sono convinta che i lavori andranno avanti facilmente, dal momento che le maggiori problematiche sono già state affrontate nella fase precedente l’avvio dei lavori”.

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