Busseto divorzia dall’Asp distrettuale

09/10/2009
h.15.50

Il caso del divorzio di Busseto dall’Asp distrettuale a suo tempo imposta dalla sinistra va applaudito. La stessa nuova maggioranza politica fidentina, che si ritrova in eredità i guasti prodotti dalla precedente gestione – ancora monopolizzata politicamente dalla stessa sinistra -, dovrà cercare di affrontare una situazione che non ha certo contribuito a creare.
Ci sono ottime ragioni per questa scelta, a cominciare dai conti e dai servizi che altrimenti non tornano e dal passivo pesante dell’Asp distrettuale. Non è un fatto solo locale, quello bussetano, ma è emblematico dei disagi che stanno attraversando tutto il sistema di welfare imposto dirigisticamente dalla Giunta regionale, con poca libertà di scelta e forzando l’autonomia dei comuni per creare aziende troppo grandi e poco aperte ai soggetti della società civile.
Il modello Asp sta fallendo, laddove non c’è una gestione seria ed oculata e dove non c’è adeguato pluralismo nei servizi sociali. E possiamo dire di averlo detto a più riprese in Regione, anche con proposte di legge. I fatti ci stanno dando ragione.
Non è del resto possibile che comuni virtuosi e nuove amministrazioni  cambiate dagli elettori si ritrovino a pagare i conti di altri comuni o di precedenti maggioranze politiche. La Giunta regionale aveva assicurato che l’aziendalizzazione del sociale avrebbe portato risparmi ed efficienza.
Non sta avvenendo e questo dovrebbe mettere seriamente in discussione il modello. Non basta nemmeno ridurre o azzerare i Cda, come orami anche alcuni sindaci di sinistra stanno proponendo. Ci vuole in realtà più sussidiarietà, più apertura al privato sociale, al non profit, alla scelta di strumenti anche fiscalmente vantaggiosi come le Fondazioni.

Luigi Villani – Gianni Varani
Consiglieri regionale PDL

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