Carcasse animali selvatici, Rainieri (Lega): “Manca il servizio di smaltimento in gran parte della Regione”

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“La Regione Emilia-Romagna si occupa della raccolta e dello smaltimento degli animali selvatici morti solo per una parte della Romagna, per il resto del territorio regionale si devono arrangiare comuni o province a spese proprie”. È quanto affermano in un’interrogazione alla Giunta regionale i Consiglieri della Lega Fabio Rainieri, Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e Stefano Bargi.

“Un altro clamoroso pasticcio combinato dalla Giunta regionale PD, in particolare dall’Assessorato all’agricoltura alla caccia ed alla pesca guidato da Simona Caselli, che sugli animali selvatici non ha molta fortuna considerato che gravi carenze si sono verificate anche per la copertura del servizio di soccorso ai feriti su Parma – ha quindi proseguito Rainieri – Tutti infatti ricordano come il governatore Bonaccini e la sua maggioranza hanno tanto insistito per il riordino istituzionale che ha tolto competenze alla Province in attesa che il loro capo Renzi riuscisse a sopprimerle definitivamente cambiando la Costituzione. Tra le competenze passate dalle province alla Regione Emilia-Romagna c’è anche quella della programmazione e gestione della fauna selvatica per cui è diventato compito dell’amministrazione regionale anche il dover liberare le strade e i luoghi pubblici dalle carcasse degli animali selvatici morti. A dire il vero la questione della competenza è controversa, perché per alcuni profili tale il relativo servizio potrebbe riguardare ancora comuni e province.

Ma il nostro governatore, da buon ex comunista emiliano come la Caselli, non perde il vizio di fare il primo della classe, e nel 2017 fa preparare una gara per affidare a operatori privati quel servizio su tutto il territorio regionale, stanziando appositi fondi nel bilancio regionale. Solo che, come spesso accade con questa amministrazione regionale e quell’assessorato, le cose vengono fatte male perché il servizio viene affidato solo per una piccola parte del territorio regionale, quello delle province di Rimini, Forlì Cesena e Ravenna, mentre per il resto, dai lidi ferraresi fino a Piacenza passando per Bologna, Modena, Reggio e Parma, continuano ad assicurare il servizio comuni o province a proprie spese, come se nulla fosse cambiato. E la somma di 150.000 euro che era stata impegnata in bilancio per coprire il servizio su quella gran parte di territorio regionale? Risulta disimpegnata con una determina dirigenziale. Ora però, con l’interrogazione che abbiamo presentato, la Giunta regionale dovrà far sapere perché non ha fatto una nuova gara per assegnare il servizio dove era scoperto oppure perché non ha previsto di rimborsare comuni e province per le spese che affrontano per garantire quel servizio in modo, in entrambe i casi, di evitare differenze di trattamento tra territori in Regione”.