Carcere di Parma, CGIL: “E’ ora di agire. C’è un forte sovraffollamento, il nuovo padiglione non va aperto”

Dopo i numerosi appelli che la FP CGIL di Parma ha lanciato nei mesi scorsi agli enti locali, finalmente ieri in consiglio comunale di Parma è stato posto il tema carcere.

Un istituto, quello di Parma, dove quotidianamente le criticità si ripetono.

Le cause sono diverse: la carenza di organico (ad esempio nel ruolo dei sottufficiali manca il 90% del personale o quello dei commissari ove la carenza è copiosa); manca un direttore stabile da diversi anni; l’area trattamentale vive in sofferenza a causa di una carenza anch’essa grave. Inoltre vi è un forte sovraffollamento di detenuti (oggi sono presenti circa 640 detenuti a fronte di una capienza di 455), che genera non pochi problemi, affrontati e risolti soltanto grazie alla grande professionalità del personale tutto (del comparto sicurezza, quello delle funzioni centrali e della sanità) lì presente.

È ora di agire! Il nuovo padiglione non va aperto, la cui apertura tradotta in numeri significa altri 200 detenuti in più rispetto alla già numerosa popolazione detenuta odierna. Tutti devono, a questo punto, fare la propria parte: dagli enti locali, con interventi mirati, all’amministrazione penitenziaria, affinché prenda in seria considerazione questo Istituto, da anni dimenticato, che ospita non solo molti detenuti, ma anche soggetti afferenti a diversi circuiti penitenziari (Alta sicurezza, media sicurezza ed infine detenuti sottoposti al regime speciale di cui all’art. 41 bis L.P.).

“Il benessere del personale si misura attraverso la qualità del lavoro e delle prestazioni garantite ogni giorno. Non possiamo più tollerare che il lavoro quotidiano siano le emergenze e le criticità, che spesso si traducono in fatti dolorosi, come quelli registrati nell’ultimo periodo. – afferma Rosalba Calandra Checco, Segretaria Generale della FP CGIL di Parma – Serve programmazione a lungo termine, altrimenti il rischio è quello di governare esclusivamente le emergenze. Riteniamo che si debbano avviare, quindi, azioni mirate a fronteggiare queste criticità, con protocolli specifici, nella speranza che le parole spese anche ieri in Consiglio Comunale abbiano una vasta eco anche oltre i confini cittadini e si traducano in azioni”.

FP CGIL Parma

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