“Caro Vignali, non ci sono solo i prosciutti, ma anche il mondo animalista”

14/01/2010

Com’è andato il volantinaggio contro la “festa del maiale” a Sorbolo del 9 –10 gennaio? Perché vi siete mobilitati?
Sabato 9 gennaio ci siamo limitati ad un semplice volantinaggio per le principali vie del paese in quanto i partecipanti all’evento erano davvero pochi, probabilmente a causa della pioggia.
Domenica, invece, tra le manifestazioni organizzate, la “mostra”, le bancarelle e il bel tempo sono accorse molte persone. Così, indossando cartelli fotografici, abbiamo distribuito volantini in piazza per tutto il pomeriggio.
Noi pensavamo che fosse doveroso partecipare mostrando e spiegando cosa c’è dietro i nostri pregiati salumi. Il maiale non è considerato come un essere vivente, viene cresciuto, trasportato e macellato senza alcun rispetto; non pensando neanche per un istante che quest’animale soffre e prova dolore. E se tutto ciò venisse fatto ai nostri amati cagnolini? Dopotutto sono entrambi “bestie”.

Che percezione hai avuto della risposta della gente che avete avvicinato? Ti sembrava interessata alla vostra iniziativa?
Nel corso del volantinaggio abbiamo riscontrato diversi tipi di reazioni. La maggior parte delle persone sono rimaste indifferenti o si sono limitate ad indicarci ridendo o borbottando qualche cosa; con alcuni abbiamo avuto il piacere di scambiare osservazioni e informazioni da punti di vista differenti.
Altri, invece, hanno cercato di intimidirci con parole e gesti più o meno provocatori.

In poche righe spiegami le ragioni per le quali sei diventato animalista .. a maggior ragione nella provincia del salame di Felino, del culatello di Zibello, della spallacotta di San Secondo, del prosciutto di Parma?
Tutti noi siamo cresciuti come “carnivori”, abbiamo apprezzato il gusto dei salumi che vengono comprati e consumati senza tanta attenzione a cosa realmente introduciamo nel nostro organismo. Fortunatamente quando una persona cresce può vedere le cose da tanti punti di vista, non solo da quello a cui è stata abituata. Solo a quel punto può davvero scegliere.
Alcuni di noi sono vegetariani (non mangiano né carne né pesce), altri rifiutano di alimentarsi con ogni prodotto che deriva dallo sfruttamento degli animali (oltre alla carne e al pesce anche latte, uova, miele ecc…)
Noi siamo dell’avviso che l’esaltazione di prodotti ricavati dalla morte di un essere vivente non siano un esempio di tradizione, ma piuttosto d’inciviltà.

Come è organizzata l’associazione parmigiana Animals Freedom?
Animals Freedom non è un’associazione, ma semplicemente un gruppo di persone a cui sta a cuore il rispetto degli animali, operante sul territorio parmigiano da qualche mese.
Ognuno di noi contribuisce in base al tempo e alle competenze a sua disposizione (elaborazione e aggiornamento del sito internet, realizzazione e stampa volantini, rapporti con la stampa ecc..). Non vi è né un presidente né un responsabile in quanto tutte le decisioni vengono prese di comune accordo.

Quali sono i partiti politici più attenti alla causa animalista?
A noi non risulta nessun partito realmente attento alla dignità di ciascun animale; più che altro alcuni movimenti politici danno piccoli “contentini” di tanto in tanto per accaparrarsi più elettori. Ma questo non è sufficiente.
Inoltre, teniamo a ricordare che siamo un gruppo apartitico (ognuno di noi ha le proprie idee politiche, ma non devono interferire con la “causa animalista”).

Cosa potrebbe fare il sindaco di Parma Vignali per contribuire alla vostra causa?
Ci piacerebbe che il sindaco e la giunta comunale proponessero più iniziative per far conoscere alle persone il mondo vegetariano; non limitarsi ai soliti eventi mettendo in mostra prosciutti e salami.
La maggior parte della gente ci disegna come anemici mangia-insalata. Non vi è un’affermazione più errata. Ci sono un milione di prodotti offerti dalla terra, prelibati e gustosi che possiamo assaporare senza fare del male a nessuno.
Potrebbero essere organizzate giornate di festa, fiere e sagre dedicate a tutto ciò che è vegetale. Queste iniziati non attrarrebbero solo i vegetariani (che si stimano in un italiano su dieci) ma anche molti curiosi interessati ad uno stile di vita differente.
Non ci piace l’idea che una persona “di fuori” pensi a Parma solo come alla patria del prosciutto dolce. Parma (e provincia), fortunatamente, ha ben altri punti di interesse: pensiamo per esempio al personaggio di G. Verdi, alla famosa “Violetta di Parma”, ai magici castelli, ecc..

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