“Cavalcata conclusa”

30/05/2009
h.20.00

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Francesco Guidolin, parliamo per l’ultima volta del Parma in Serie B. Già si pensa alla A: parliamo della campagna abbonamenti già iniziata…
“Io sono molto contento di quello che abbiamo ottenuto, stiamo ancora festeggiando e non abbiamo ancora pensato al futuro. Il futuro sarà delineato nei prossimi giorni. Io spero di essere alla guida di questo gruppo non per un anno, ma per più tempo: questo vorrebbe dire aver meritato la fiducia. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni: abbiamo ancora da fare il piano per la prossima stagione. Ma intanto mercoledì parte la campagna abbonamenti.”

C’è ancora l’emozione di ritornare in Serie A? La sua prima massima serie risale a 16 anni fa con l’Atalanta, però come diceva lei il Parma è una società importante…
“Ovunque io sia andato ho sempre ottenuto dei buoni risultati, sia a Vicenza che a Udine, a Bologna ed a Palermo. Non vedo questa piazza come un rilancio, ma come la possibilità di lavorare con continuità in un ambiente importante, in un club presieduto da un presidente giovane ed ambizioso, in una società nella quale mi trovo benissimo e spero di aiutarla a fare bene fin da subito: questa è la mia speranza.”

Sì è ripetuta la storia del lieto fine per lei all’anno di esordio su una panchina…
“Si, e poi è una storia che se non altro ha portato anche bene, perché al primo anno di Serie A è andata benissimo col Vicenza, è andata benissimo col Palermo; è andata bene con il Bologna: è andata bene dappertutto. Fare proclami, secondo me, non serve a niente; avere ambizioni, invece, ti aiuta a spingere, ti aiuta ad avere entusiasmo e ti aiuta a fare bene, tutte cose che possono avverarsi a Parma.
Io spero e penso che il Parma possa costruire una squadra che possa fare come prima annata in Serie A dopo la retrocessione un campionato sereno: sarebbe già importante questo, perché gli ultimi anni del Parma in Serie A non sono mai stati sereni, anche se poi si era raggiunta sempre la salvezza, tranne l’anno scorso. Fare un anno di transizione nel quale toglierci delle soddisfazioni, vivere con serenità la stagione, sarebbe già un obiettivo importante. Però le ambizioni questa società le ha, perciò cercheremo di fare bene.”

Il Parma ha onorato fino all’ultimo la maglia…
“E’ stata una bella partita e noi l’abbiamo affrontata con serenità contro una buona squadra, anzi un’ottima squadra che ha disputato un campionato notevole, e questo mi porta, da collega, a dire un bravo a Mandorlini, perché la sua squadra ha disputato veramente un ottimo campionato.
Noi abbiamo chiuso la stagione serenamente, collezionando il 18° risultato utile consecutivo: abbiamo ottenuto di chiudere la stagione con la miglior difesa, mentre per il miglior attacco non ce l’abbiamo fatta, ma siamo là vicino. Soprattutto abbiamo fatto una grande cavalcata che ci ha portati all’approdo in Serie A, e ce la teniamo stretta.”

Cosa manca a questo Parma? Cosa serve ancora?
“Ci sono sicuramente delle cose da rivedere: ci dovremo rinforzare, ci sarà bisogno di essere più forti in Serie A, perché la massima serie è un’altra cosa, ma ancora stiamo valutando un sacco di ipotesi. Abbiamo fatto alcune considerazioni, ma non siamo ancora entrati nel vivo.
Non abbiamo ancora fatto un piano, anche se alcune cose le abbiamo viste. Dobbiamo cercare di rinforzarci in tutti i reparti, questo è normale per una squadra che viene promossa in Serie A e che vorrebbe fare subito abbastanza bene.”

A giorni dovrebbe arrivare Leonardi: lei ci ha già lavorato insieme?
“No. Lui è arrivato ad Udine che io ero già andato via, quindi non lo conosco, non abbiamo mai lavorato insieme.”

Quindi tutto è rimandato…
“Sì, perché se si insedierà il Direttore Generale, ci saranno quattro cervelli che pensano per lo stesso obiettivo: il Presidente, il Direttore Sportivo, il Direttore Generale ed il sottoscritto. Cercheremo di costruire insieme delle idee da cui scaturiranno dei progetti, e da questi progetti far nascere delle opere, delle concretizzazioni. Speriamo di fare bene.”

Molto dipenderà da cosa ne sarà di Paloschi…
“Sì, ci sono degli incroci che diranno come ci dovremo muovere in seguito.”

E’ difficile costruire una squadra per vincere?
“E’ difficile tutto, perché vincere non è così facile, e costruire una squadra che possa disputare un buon campionato di Serie A è come vincere e quindi non è altrettanto semplice, ma io credo che se ci metteremo le nostra idee, la nostra serietà, la nostra lealtà, le idee verranno.
Non so se sarà facile concretizzarle, perché il mercato non è mai semplice. Se avremo sintonia e daremo vita ad un lavoro di pool, credo che sicuramente si sbaglierà di meno.”

Quest’anno il pubblico di Parma e la critica l’hanno apprezzata molto perché lei è riuscito a dare molti volti alla squadra…
“Io sono un allenatore che percorre la strada di cambiare e variare gli uomini a disposizione, quindi in base alle caratteristiche dei giocatori creo un sistema che faccia da canovaccio, su cui immettere delle varianti che possono dare senza dubbio vantaggi.”

Lei ha vinto tre Serie B, però è un po’ che non frequentava questa categoria: cosa porta per la prossima stagione da questa categoria?
“Ho potuto studiare tante squadre e tanti allenatori, che dal punto di vista didattico sono preparatissimi. Ho visto tantissime situazioni da palla ferma, che magari in Serie A vengono sviluppate di meno, si lascia alle capacità di un singolo di battere un calcio di punizione o un calcio d’angolo: in Serie B si batte cercando delle combinazioni. Questo tipo di situazione ci servirà per rubare qualche cosa agli altri: anche questo fa parte del nostro lavoro.”

Qual è il vero Leon, quello visto fino ad un paio di mesi fa o quello di oggi?
“Questo è il vero Leon, perché se uno da noi fa bene vuol dire che ha le possibilità di fare sempre bene. Sta bene, è in grande forma, è sicuro di sé: è il giocatore che cercava il Parma un anno fa.”

Un giocatore che potrà trovare spazio anche in Serie A…
“Sì, sicuramente è un giocatore che ha il talento per poter giocare nella massima categoria, senz’altro.”

Si è divertito ieri in bicicletta?
“Ieri ho fatto un sopralluogo: chi è professionale nelle cose va a vederle; io sono andato a vedere il percorso, e poi domani vedremo. Domani saranno le gambe a parlare, sarà la strada.”

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