
“Il caos della scuola a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico è il fallimento di un Governo che da mesi si occupa solo di imporre divieti e accumulare debiti con misure assistenzialistiche, ma alla prima scadenza concreta dimostra la sua incapacità a trovare soluzioni e prendere decisioni.
Da mesi la Lega ripete che per ripartire in sicurezza lo Stato deve regolarizzare gli insegnanti precari della scuola e stabilizzare almeno 20.000 insegnanti di sostegno per non lasciare indietro i bimbi disabili.
Abbiamo invitato alla collaborazione tra scuole pubbliche e paritarie per trovare le aule mancanti e richiesto un termoscanner per tutte le scuole, per misurare la febbre all’ingresso, come si fa un po’ dappertutto.
Il Governo ha invece preferito baloccarsi con idee nocive, come imporre ore di mascherina in classe a bimbi di 6 anni, o assurde e costose, come i banchi con le ruote, o addirittura ridicole, come pensare di risolvere i problemi di distanziamento sugli scuolabus estendendo il termine “congiunti” ai compagni di scuola.
Il rischio è che di fronte ai primi inevitabili problemi il Governo faccia l’unica cosa che sa fare: fermare tutto e dare la colpa ai cittadini. Fuori dal Palazzo invece sanno tutti che la ripartenza della scuola è decisiva non solo per il presente ed il futuro dei nostri ragazzi, ma anche per la ripartenza economica delle famiglie e dell’intera nazione. Se il Governo, dopo 6 mesi, continua a vaneggiare sulle modalità per la riapertura, dimostra di non sapere gestire la situazione aumentando la preoccupazione di famiglie e insegnanti, e dovrebbe pensare seriamente di farsi da parte per il bene di tutti”.
Così Laura Cavandoli, deputata parmigiana della Lega, membro della Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.