Chi prende 6.000 voti vince le primarie di Parma

SMA MODENA
lodi1

25/11/2011
h.10.00

Salvo sorprese, i candidati alle primarie del centrosinistra di Parma in programma domenica 29 gennaio 2012 saranno Vincenzo Bernazzoli (sostenuto dalla maggioranza del PD), Nicolo Dall’Olio (sostenuto dalla minoranza del PD), Simone Rossi (indipendente proposto da 40 persone e appoggiato dal Comitato contro l’inceneritore GCR) e Giuseppe La Pietra (pastore metodista ed ex referente di Libera Parma al cui fianco si è schierato SEL).
Oggi mi interessa dare un contributo alla discussione provando a rispondere alla domanda: “Quanti voti servono per vincere le primarie di Parma?”. A tal fine metto a frutto i miei studi da ingegnere e faccio qualche ragionamento per calcolare tale stima.
Innanzitutto bisogna ipotizzare il numero di votanti.
I partecipanti alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Parma che si sono tenute nel 2007 tra Alfredo Peri, Giorgio Pagliari e Lodovico Cutaia erano stati 8.175. Considero però questo dato poco attendibile in quanto allora si trattò di primarie raffazzonate all’ultimo minuto che si ridussero a poco più di una conta interna tra gli iscritti dei partiti in un’aria di rassegnazione alla sconfitta annunciata, oggi il centrosinistra ha il vento in poppa ma soprattutto nel suo popolo è maturata una “cultura delle primarie”, considerate ormai strumento ineludibile per la selezione della classe dirigente.
Provando a ragionare per approssimazioni successive, per induzione e in modo empirico, sono andato a reperire i numeri delle primarie più recenti che si sono svolte nelle principali città italiane, calcolano la percentuale dei partecipanti rispetto ai cittadini residenti iscritti alle liste elettorali e quindi potenziali elettori.
Come si legge in tabella, la percentuale di affluenza più bassa è stata quella che Cagliari con il 4,1% (vittoria di Zedda, Sel), quella più alta a Firenze con il 12,8% (vittoria di Renzi, Pd). Sicuramente un dato che può essere assunto come riferimento per Parma è quello di Bologna (9,4%), una realtà sotto molti aspetti simili alla nostra. Orbene, se si assume a Parma una grande partecipazione addirittura superiore a quella di Bologna e pari, ad es., al 10-11%, nella nostra città andrebbero a votare circa 14.000-15.000 persone. Si tratterebbe di un indiscutibile successo con quasi il raddoppio dei votanti rispetto al 2007.
Pertanto, considerato che oggi sono in gara quattro candidati, chi prenderà 6.000 voti vincerà sicuramente le primarie. Tale soglia si potrà abbassare tanto più sarà alta la distribuzione dei voti sui candidati.
Nel 2007 la struttura organizzativa ed elettorale dei DS era schierata con Peri che prese 5.869 voti; Pagliari raccolse 1.908 preferenze, Cutaia 398.
Oggi Bernazzoli ha dalla sua parte il grosso dell’apparato PD ed è il grande favorito, ma dentro al partito ci sono dei mal di pancia, questa volta saranno in lizza Sel e l’Italia dei Valori, c’è aria di antipolitica, c’è in campo la candidatura di rottura di Simone Rossi appoggiata dal movimento di opinione che fa riferimento al GCR che può essere la sorpresa di queste elezioni. 

Andrea Marsiletti