CLCA, il laboratorio torna al centro della filiera

Per quella decina di tecnici specializzati che quotidianamente opera a servizio dell’universo lattiero–caseario parmense attraverso l’attività di analisi e sperimentazione scientifica sulla materia prima, trovare una casa sicura dove poter svolgere stabilmente una funzione fondamentale per la filiera è stato un traguardo essenziale.

Così come rappresenta oggi un successo molto tangibile e concreto per i soci e la dirigenza aver innovato e implementato una realtà cooperativa che all’atto fondativo – il 20 ottobre 2014 – poteva apparire come una scommessa. Nei giorni scorsi il Centro Lattiero Caseario e Agroalimentare ha incontrato i propri soci in occasione dell’assemblea annuale e ha presentato il lungo elenco di attività realizzate che hanno consentito al laboratorio di riposizionarsi con autorevolezza al centro della filiera come partner indispensabile per i caseifici.

Soci, organizzazioni agricole professionali e il sostegno fondamentale della Fondazione Bizzozzero hanno permesso al Centro di analisi di decollare. Il 2015 è stato un anno ricco di risultati: l’accreditamento Accredia (Ente unico nazionale di Accreditamento) per n° 32 analisi che investono l’aspetto igienico-sanitario del latte, degli alimenti, delle acque potabili, delle superfici di lavorazione permette ora al CLCA di fornire un ampio ventaglio di ricerche di laboratorio orientate al settore “latte qualità” ed “extra latte qualità”, oltre a garantire i servizi di assistenza utili e necessari per una corretta gestione dei nostri caseifici e/o delle nostre aziende agricole. Sempre in questi mesi il laboratorio ha rivolto le proprie prestazioni a n°47 caseifici della nostra provincia,: dei quali 31 di natura cooperativa, 16 privati (artigianali + industriali + aziendali).

Le aziende agricole coinvolte sono state molto numerose: circa 400. Sono state eseguite n°80 consulenze tecnologiche in caseificio nella fase di caseificazione e circa 50 interventi di “Espertizzazione radiologica” del formaggio. Quest’ultima tecnologia, molto apprezzata, è risultata fondamentale per monitorare, in tempo reale e in diversi momenti della stagionatura, ogni singolo difetto riguardante le possibili alterazioni del formaggio prodotto da eventuali fermentazioni.

Nel mese di aprile il CLCA – in collaborazione con IZSLE sezione di Piacenza – ha avviato un corso ufficiale per addetti al campionamento del latte, con lo scopo di accrescere la professionalità degli operatori del settore e nel rispetto della Determina n. 969 del Servizio Veterinario della Regione Emilia Romagna. Tra i compiti del Centro l’attività di ricerca e sperimentazione occupa un ruolo di fondamentale importanza, individuare i rimedi contro le problematiche che minacciano la qualità del nostro formaggio ed è per questo che si sta avviando una collaborazione con l’Università di Parma per sviluppare un progetto di ricerca di carattere innovativo all’insegna della salvaguardia e della sicurezza alimentare. Nell’ambito della legge “Buona scuola, che prevede l’alternanza scuola/lavoro, il laboratorio del CLCA ha ospitato ricercatori in erba dell’Istituto Tecnico Agrario “F. Bocchialini “.

“Un risultato raggiunto grazie alla buona mole di attività svolta e al grande lavoro di riduzione dei costi generali avviato all’interno della struttura- ha sottolineato il presidente Daniele Mazzocchi – é stato l’anno in cui sono state poste le basi per avere un nuovo futuro per essere il punto di riferimento tecnico-scientifico per il settore. Siamo soddisfatti del percorso fatto, ma siamo altrettanto consapevoli che la sfida che abbiamo davanti a noi è ancora particolarmente ardua e necessita di grande dedizione quotidiana”.

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