Com’è cambiato il potere cittadino nell’ultimo decennio? I grandi imprenditori restano, i politici spariscono. Top50_2008 vs Top50_2020 (di Andrea Marsiletti)

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Qualche giorno fa un amico mi ha suggerito di confrontare le prime classifiche delle 50 persone più influenti di Parma pubblicate su ParmDaily con quella attuale di qualche giorno fa (leggi Top50_2020), per valutare l’evoluzione del potere cittadino ed esprimere qualche considerazione sulla città in generale.

La classifica più vecchia reperibile dagli archivi risale al 2008. (leggi Top50_2008)

Eravamo in pieno “vignalismo”, che emergeva vistoso nelle gerarchie: al vertice, per l’appunto, Pietro Vignali, saldissimo in sella, poi Marco Rosi, Luigi Villani, Paolo Buzzi, Pietro Lunardi, Carlo Frateschi…

Il mondo dell’impresa dominava allora e domina oggi: Guido Barilla, Paolo Pizzarotti, Giampiero Maioli, Cesare Azzali… inscalfibili a tutto, immobili. “Ci sarò sempre” disse un cielo fermo, sussurrando all’orecchio d’un mare mosso.

Nella Top50 di oggi, accanto a loro, è comparsa una nuova generazione di imprenditori di successo, penso ad Alessandro Chiesi, Davide Bollati di Davines, la presidente dell’Unione parmense degli Industriali Annalisa Sassi.

Sono ancora in classifica il Vescovo Enrico Solmi, Pietro Ferraguti, Massimo Fabi, oltre ad Andrea Marsiletti, quest’ultimo sempre rilegato in ultima posizione.

Mentre il mondo dell’industria è rimasto forte grazie alle capacità dei nostri imprenditori, in 12 anni è scomparsa un’intera classe politica, di centrodestra, di centrosinistra, civica. L’unico politico che compare nella classifica del 2008 e in quella del 2020 è Giorgio Pagliari. Come scritto qualche giorno fa, Pagliari, per credibilità e competenza personali, prima ancora che per i ruoli che occupa o non occupa, è una delle personalità più autorevoli della città.

Al di là di certi imprenditori e dell’eccezione Pagliari (Ubaldi sarebbe stata la seconda), gli altri, siano essi politici, amministratori, rappresentanti dello Stato o operatori dell’informazione, entrano in classifica per il ruolo che occupano in quel momento, ed escono quando quel ruolo non lo esercitano più. La loro influenza deriva dal potere che gli conferisce la casella occupata nello scacchiere.

Se ci si pensa, da tempo Parma è una città senza grandi pensatori, senza opinionisti riconosciuti, senza leader. E’ il “Sistema Parma” che promuove… e poi scarica. Diciamoci la verità, Parma è una città cinica che ti innalza con la medesima velocità con la quale ti sputa fuori.

E’ un pò così ovunque, a Parma più che altrove.

Del resto, si sa, il cinismo è il riuscito tentativo di vedere il mondo come è realmente. Già.

Andrea Marsiletti