Commento alla settima di serie A

Con la vittoria della Samp sulla Spal è terminata la settima di serie A.

Sabato i due big match hanno detto che il Napoli è una signora squadra, eppure i bianconeri hanno gonfiato la rete per tre volte.

Cosa ha detto allora Juve Napoli agli osservatori?

Il Napoli ha dominato i primi minuti, un frocing asfissiante che ha costretto i bianconeri sulla difensiva. Il momentaneo vantaggio partenopeo – errore di Bonucci triangolazione veloce, assist di Callejon e rete sotto misura di Mertens.

Come era prevedibile il pressing ha avuto vita breve. La Juve ha alzato il baricentro e Ronaldo è entrato prepotentemente nel match.

Il 3-1 è risultato largo se pensiamo che per buona parte della ripresa il Napoli ha giocato in 10 per una doppia sciocchezza di Mario Rui, e Carlo Ancelotti ha sbagliato la sostituzione per pochi, decisivi, secondi. In 10 il Napoli è tornata alta e ha rischiato il pari con Callejon, complimenti a Szcesny di aver chiuso la porta in uscita bassa.

Le vittorie juventine sono sette su sette. Non sappiamo se, per quanto riguarda il titolo, il campionato sia già finito, e non vogliamo credere che il gusto di seguire uno sport debba essere solo rivolto alla vittoria assoluta. Ogni giocatore e ogni club ha degli obiettivi da raggiungere.

Per chiudere il capitolo Juve è terminata l’epopea Marotta secondo la filosofia che gli uomini passano e la Juve resta. Anche qui il tempo sarà galantuomo e ci darà le risposte esatte, certo è che la storia non si può cancellare e la storia ci dice che Marotta è stato un signor dirigente capace di far risalire la squadra da posti poco consoni al balsone storico.

La settima ha visto anche la risurrezione della Roma che ha battuto nel derby una Lazio sottotono con un Milinkovic Savic ancora non al top, Immobile ha fato il suo ma al momento non basta. A volte la fortuna arriva attraverso strade insperate. Pellegrini diventa giocatore decisivo grazie all’infortunio di Pastore. Goal di tacco alla ‘Pastore’.

Risale anche l’Inter con Lautaro Martinez e Politano. Il Cagliari non doveva essere uno spauracchio e così è stato. I tifosi neroazzurri esultano non solo per la vittoria, mai scontata da quelle parti, quanto per aver trovato la punta che può far rifiatare Icardi.

Passando ai piani più bassi, si assiste a un riequilibrio delle forze in campo.

Il Milan passa nel difficile e storicamente ostico campo di Sassuolo: 4-1 con un Suso in evidenza. Siamo convinti della forza rossonera come dicevamo nei primi test di campionato.

Le eccezioni rispetto la vigilia del torneo restano il Parma e il Genoa che stanno sovraperfomando i risultati: Gervinho è una punta importante, le sue folate offensive spaccano gli equilibri, così come il sorprendente Piatek otto reti in otto match: chi lo avrebbe mai detto?

Nei bassifondi sono ormai staccate Chievo e Frosinone. Ma il campionato resta lungo e stasera tornano le Coppe. Altre variabili che possono erodere punti alle squadre più titolate.

Alla prossima.
Gianni Bandiera

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